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Primo giorno del XXVI Salone del Libro. Gran partenza Sepúlveda e Zurita per il paese ospite: il Cile.
Nella Sala Gialla Luis Sepúlveda ha presentato il suo nuovo libro “Ingredienti per una vita di formidabili passioni”. Questo nuovo lavoro vuole uscire dai canoni della sua solita produzione, cercando di essere più realistico. Il Mondo è al centro. Ma soprattutto «chi non ha voce», chi fa parte del 99% che lavora per quell’1% che è proprietario di tutto. Chi si deve piegare alle logiche inumane del Mercato, descritto da Sepúlveda come un?entità astratta. O di un Potere onnipresente, eppure misterioso contro cui diventa impossibile combattere.
Sepúlveda ha attaccato le multinazionali che sfruttano i lavori dei paesi meno sviluppati, pagando loro con meno di 1 euro al mese, chiudendo gli occhi sugli incidenti (vere e proprie tragedie) che possono accadere nelle loro fabbriche. Ha anche fatto riferimento a quegli enti sovrannazionali come il Fondo Monetario Internazionale o le Nazioni Unite che a tal proposito non intervengono.
L?autore cileno ha dato una propria definizione di politica, dicendo che è l?arte di rendere possibili le cose per un mondo migliore. Sotto questo profilo ha indicato il movimento spagnolo 15M e gli Indignados come una forma di dello spirito democratico della Spagna, di cui ha ironizzato sulla Destra Cattolica.
Nello spazio apposito per gli incontri legati al Cile la giornata è stata dedicata alla poesia. E? intervenuto il poeta Raúl Zurita , una tra le più significative voci del panorama cileno. In seguito un incontro ha voluto approfondire i rapporti tra l?Italia e Pablo Neruda, il grande poeta che ritorna spesso anche nelle esposizioni di tutti gli “ospiti” cileni, come Zurita.
Luca V. Calcagno
