TORINO – In questi ultimi cinque anni in cui la città è stata governata dal sindaco Fassino, dati alla mano, l’inquinamento ha registrato sforamenti continui e incontrollati dei livelli di polveri sottili consentite dalle normative sovranazionali. Le misure approntate dalla amministrazione cittadina si sono rivelate inefficaci e, alcuni sostengono, addirittura sterili. Il lavaggio delle strade è stato ad esempio aspramente criticato perfino da esponenti politici locali in seno al partito di maggioranza (Viale, Pd).
I blocchi del traffico, a differenza di quanto accaduto a Milano e a Roma, non sono stati approntati. Il coraggio di questa amministrazione, che non ha avuto il senno di contrastare la lobby dei negozianti, è stato oggetto di sarcasmo sulle pagine dei quotidiani non “di regime”, ma anche tra la gente comune, e non solo tra chi si occupa di sostenibilità.
La situazione dei parchi pubblici, poi, rivela come l’amministrazione non si sia posta con polso sufficiente contro il malcostume e il crescente degrado. Il parco del Valentino, come abbiamo riportato più volte, è in mano alla mafia nigeriana.
Il parco della Colletta è affollato da prostituzione e nomadi, quello della Pellerina, diviso in due (parco Mario Carrara e Parco vittime Thyssenkrupp) amministrato diversamente, con la parte verso via Pietro Cossa (parco intitolato alle vittime dell’incidente del 2007) meno curata e con l’erba perennemente alta. Al parco della Pellerina, il più grande di Torino, si notano spesso auto private scorrazzare liberamente, si familiarizza con i tossici che si bucano ad ogni ora, ci sono prostitute che si spogliano a mezzogiorno davanti a bambini, ci sono grupponi di persone che si mettono ad organizzare grigliate rovinando prati, alcuni si cimentano perfino in ardite cotture sotto terra facendo buche non rimarginabili facilmente nel prato. Tra i vari sintomi dell’incuria, le transenne sul fiume Dora buttate giù. Se sei sfortunato, poi, ti può capitare di essere aggredito, magari mentre corri, da un cane che scorrazza libero fuori dall’area cani.
Al Valentino la situazione documentata in foto è di venerdì sera. I dissuasori sono stati spostati dai parcheggiatori abusivi (gente che ha due mansioni, pensate, oltre a spacciare) per ospitare sui vialetti asfaltati le auto. Perché i vialetti siano asfaltati, e non di terra o ghiaietta com’era stato concepito inizialmente il parco del Valentino, poi, è un mistero. Forse perché così le sparute volte che una pattuglia fa un giro di ricognizione, possa farlo a bordo dell’automobile… Decine e decine sono le auto parcheggiate ogni fine settimana sull’erbetta del parco più antico della città. Una vergogna indicibile flagella la bellezza del parco che ospita il Castello, il borgo Medievale, che si estende fino a Moncalieri e che è sede di antichi circoli di canottieri, casa per animali e amanti del verde. Simbolo dell’incuria e dell’inettitudine di un’amministrazione che sembra chiudere un occhio, almeno fino alle elezioni di giugno, di fronte ai pigri che si recano entro il parco per andare in una vicina discoteca senza voler fare nemmeno due passi a piedi. Un po’ c’è da capire (non giustificare!) questi incivili: camminare in un parco pieno di drogati e spacciatori, forse, non fa piacere a tutti.