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Il trattamento di sfavore riservato ai cittadini torinesi dall’amministrazione comunale

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Ci sono alcuni dati che possono dimostrare con evidenza lampante come le amministrazioni comunali torinesi succedutesi nel tempo abbiano completamente accantonato l’idea di agire per il bene dei cittadini. Il capoluogo sabaudo detiene da circa tre anni a questa parte insieme a Milano il primato di Comune più indebitato d’Italia.

Debito non dovuto a colpe dei cittadini, bensì a disastrose scelte in materia economica effettuate da alcuni addetti ai lavori, basti pensare all’organizzazione delle tanto osannate Olimpiadi invernali del 2006. Il debito però pesa direttamente sulle tasche dei cittadini, costretti a vivere con un costante rialzo dei prezzi e delle tasse.

Torino possiede un altro gran bel primato, anche questo consolidato ormai da qualche anno, ovvero quello di Comune più inquinato d’Italia (e “solo” secondo in Europa). Una bella notizia dunque per la salute dei cittadini e dei loro figli.
Eppure in questo scenario già avvilente i cittadini sono comunque costretti a recitare la parte di umili inservienti nei confronti di un padre padrone, forte con i deboli ma debole con i forti. Nell’ultimo mese c’è stata infatti un’escalation di solerzia da parte dei bracci “sinistri” del Comune, tra cui Vigili Urbani e Gtt.

In particolare questi ultimi incarnano in pieno il distacco che ormai si è venuto a creare tra una cittadinanza schiacciata da continue ingiustizie e un apparato governativo più simile a quello del principe Giovanni Senza Terra che a quello di un normale sistema democratico. Basti pensare che Gtt sciopera ormai a cadenza bisettimanale, lasciando i la città e gli abitanti nel caos; eppure si ostina a effettuare un rialzo continuo delle sue tariffe, giunte ormai a livelli inaccettabili (1,50 per una corsa di 70 minuti e 2,50 euro orari per un parcheggio in zona centrale).

Non contenti di questo Gtt si diverte a sguinzagliare i propri addetti per scovare l’evasore e punirlo senza pietà: sono ritornati infatti di moda i controllori in borghese, forse creati sotto ispirazione orwelliana, che si nascondono sui mezzi pubblici, ingannano gli ignari passeggeri con chiacchiere per poi svelare la loro vera identità di “esattori”. Un comportamento che seppur definibile lecito diventa inaccettabile da un punto di vista morale, dato che in questo modo chi governa parte dal presupposto che i cittadini si traformino in “ladri” alla prima occasione concessagli.

In una città dall’aria pulita e con casse di risparmio solide tutto ciò sarebbe ancora accettabile, a Torino, non lo è più da anni.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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