Elzeviro Informazione indipendente
COMUNITA’ ROM DI TORINO – DALLE STALLE ALLE STELLE (CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI IN FILA PER PAGARE LA MINI-IMU).
E’ in atto, finalmente, lo sgombero dell’immensa cittadella Rom di Lungo Stura Lazio, di cui vi abbiamo dato contezza in innumerevoli servizi. Mentre le montagne di immondizia e i topi la fanno ancora da padroni, i primi nomadi sgomberati dal campo hanno ottenuto l’immeritato privilegio di abitare alcune case popolari del Comune di Torino.
Questa azione di sgombero degli zingari appare pertanto, nelle modalità, più che deprecabile: si immaginino gli altri abitanti delle case popolari, nel constatare che il nuovo dirimpettaio è nientemeno che una famiglia di nomadi, finora vissuti in baracche senza rispettare nemmeno le più elementari norme igieniche. Per non parlare del fatto che le case popolari non dispongono certo della porta blindata adatta a contrastare le abitudini tradizionali di questi nuovi inquilini, che si immagina non vengano dimenticate da un giorno all’altro con l’ottenimento della casa popolare.
Soprattutto, però, il pensiero vola a quegli italiani in coda ed imbottigliati, tra mille problemi, nella trafila burocratica necessaria per l’affidamento di una casa popolare, scavalcati da persone non meritevoli, che non pagano le tasse e che in molti casi non sono neppure identificabili con precisione. E poco importa che l’affidamento ai rom di queste (invero molto confortevoli) casette sia solo temporaneo: quanto può essere temporaneo qualcosa che si lascia nella disponibilità dell’occupazione Rom? Si provi a domandare agli abitanti nelle zone limitrofe ai campi rom se tali campi siano, a loro avviso, temporanei.
“Mentre i nostri concittadini sono in coda per pagare la mini-Imu, agli zingari che stanno lasciando il campo abusivo di Lungo Stura Lazio vengono assegnate dal Comune delle case popolari: la giunta guidata da Fassino continua ad usare due pesi e due misure e a farne le spese sono sempre i Torinesi onesti che lavorano per poter pagare le tasse”: questo è lo sfogo di Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord in Sala Rossa, che esprime così il suo disaccordo.
