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La Roma ci crede più della Juve e stacca il biglietto per la semifinale.

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Ieri sera in uno stadio Olimpico quasi gremito si è svolto il primo quarto di finale della Coppa Italia e, per la verità, non si è trattato di un bellissimo quarto. La Juve si presenta in versione minore affidandosi in parte alle sue seconde linee e la differenza si vede. La Roma, da parte sua sembra crederci di più e fin dai primi minuti, sorretta da un pubblico che esprime il meglio del suo repertorio, parte lancia in resta mentre la Juve si limita a “catenacciarsi” sulla sua metà campo.

Il risultato, viste le premesse,  ovviamente non va al di là di un paio di tiri di Totti e di Florenzi fuori di poco. Per la verità per tutto il primo tempo sembra di assistere più ad un incontro di scacchi del tipo Fisher contro Spasky che ad un incontro di calcio. La Juve stranamente non attacca e non incide e questo potrebbe far pensare che della Coppa Italia a Conte & C interessi tutto sommato poco. I rincalzi poi, Quagliarella e Giovinco, pur non avendo quasi mai palloni giocabili, fanno anche poco per cercarseli e spesso rimangono enucleati là davanti senza sbocchi interessanti. Lo stesso Peluso non è sembrato propriamente  un fulmine di guerra.

La Roma dal canto suo sfrutta le fasce e un Totti in regia avanzata sempre attivo e dinamico,…beato lui all’età di 37 anni suonati, che riesce a dare dinamicità all’intero reparto. Ovviamente, va detto, con una difesa avversaria schierata nella sua area di rigore come in difesa di forte Apache, non sarebbe facile neppure per il Barcellona andare a impensierire il portiere avversario. Anche se per la verità l’estremo difensore bianconero Storari, sostituto di…tanto titolare, in occasione di un cross velenoso dalla sinistra, manca la deviazione e per poco non inguaia i suoi compagni di reparto.

Nella ripresa, dopo un incoraggiante inizio da parte della Juve che sembra voler finalmente dare un minimo di dinamicità alla sua manovra, segna anche con Peluso di testa ma il goal viene annullato perché la palla crossata ha superato la linea del fondo, si ritorna lentamente ma inesorabilmente alla situazione bloccata del primo tempo. I soliti  grandi fraseggi, per la verità più da parte della Roma che della Juve, che sembrano prodromici agli inevitabili e stucchevoli tempi supplementari. Al 30° della ripresa Garcia manda in campo Pjanic al posto di Florenzi, gran bella mossa, e Ljajc al posto di Totti, mentre Conte, dopo aver sostituito ad inizio ripresa Chiellini con Ogbonna, si decide, un po’ troppo in ritardo, a mandare in campo l’artiglieria pesante, Llorente al posto di uno smanioso ma disordinato Giovinco e Tevez subentrato ad un deludente Peluso. Ma ormai è troppo tardi per dare un senso compiuto alla gara: infatti al minuto 79 Pjanic, dopo una bellissima azione in progressione, imbecca perfettamente Strootman sulla sinistra che riesce, un centimetro prima che il pallone esca dal fondo, a crossare per la deviazione vincente di Gervinho che si fa trovare pronto e prende l’attimo fuggente su una difesa bianconera apparsa, nell’occasione, troppo statica. E’ il goal partita anche perché la Juve, frastornata dal vantaggio inaspettato della Roma, nonostante un inutile quanto tardivo arrembaggio finale, non concluderà più nulla fino al fischio di chiusura per la gioia dei tifosi giallorossi che sognano a questo punto una doppia semifinale contro gli odiati cugini coccardati.

La Juve, irriconoscibile rispetto all’invincibile armata del campionato, ha evidentemente compiuto delle scelte precise dando a questo punto priorità assoluta alla massima competizione nazionale e…si spera, anche all’Europa League, quasi impossibile dare una diversa spiegazione a quella che è sembrata una rinuncia totale a combattere o almeno a provarci in qualche modo. D’altronde se ci fosse stata una volontà in tal senso, difficilmente Conte avrebbe rinunciato fin da subito a mettere in campo tutte le armi a sua disposizione. La Roma invece ha giocato con furbizia e con un gran possesso palla, senza rischiare più di tanto in difesa, aspettando semplicemente  il momento opportuno per piazzare il fendente letale: non sarà una rivincita rispetto al fatale 3-0 subito di recente in campionato ma è pur sempre una bella soddisfazione… .

Roma: De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Torosidis, Nainggolan, De Rossi, Strootman, Florenzi (30′ Pjanic), Totti (38 Ljajc), Gervinho, all. Garcia;

Juventus: Storari, Barzagli, Bonucci, Chiellini (46′ Ogbonna), Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Peluso (36′ Tevez), Giovinco (31′ Llorente), all. Conte;

Arbitro: Tagliavento

Marcatori: 79′ Gervinho

Ammoniti: Benatia, Florenzi, Castan, (Roma), Peluso, Vidal (Juve)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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