Home / Vicolo / Da marxista convinto a capitalista d’assalto: il nuovo Fassino formato Gordon Gekko

Da marxista convinto a capitalista d’assalto: il nuovo Fassino formato Gordon Gekko

Condividi quest'articolo su -->

La svendita del trasporto pubblico torinese, Gtt, è per il momento fallita, data la mancanza di offerte sulla base d’asta di 33 milioni di euro.

Eppure il sindaco Fassino non molla, vuole a tutti i costi portare avanti la sua strategia di svendita di questo settore pubblico al capitale privato, nonostante i cittadini abbiano ampiamente dimostrato di non essere dalla sua parte.

La scelta di aprire Gtt alla partecipazione di capitali privati è fondata su più ragioni: innanzitutto, garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato alla domanda, grazie a risorse finanziarie aggiuntive che la città non ha, garantendo così le risorse necessarie per investimenti sul rinnovo del parco rotabile, sullo sviluppo della rete, sulla mobilità sostenibile e per il mantenimento dei livelli occupazionali“, parole di un ortodosso economista marshalliano? No, parole di Piero Fassino, fervente sessantottino con la sciarpa rossa e il pugno chiuso ed ex membro della segreteria nazionale del PCI.

La politica fa anche questo, è in grado di trasformare il più fervente marxista, uno che non ha mai rinnegato le sue origini, nel più spietato dei finanzieri d’assalto. Ma andando più nel particolare scopriamo che è la fretta e la grossolanità che hanno portato il sindaco su questa strada: la svendita del 49% delle quote di Gtt porterà ad una momentanea riduzione del debito nel 2014, arrivando così a 3 miliardi di euro, il ché permetterebbe alla città di rientrare ancora all’interno del patto di stabilità.

Ecco a voi dunque spiegato l’arcano, il sindaco ha semplicemente riposto per un attimo il libretto rosso di Mao per poter mantenere saldo il suo bel trono di primo cittadino (in caso di non rientro nel patto di stabilità il sindaco infatti rischierebbe un commissariamento). Come purtroppo ben sappiamo però la riduzione del debito pubblico sarà solo momentanea, gli utili di una svendita immediata verranno in futuro eguagliati dalla perdita sociale di un settore così importante per il pubblico, senza toccare più il saldo del debito che andrà nuovamente ad allargarsi. Non contiamo poi che la cessione del 49% delle quote rappresenterebbe solo l’inizio di un’escalation di privatizzazione che porterebbe in seguito alla completa estromissione del pubblico come è già avvenuto in altri settori (si pensi a quello bancario).

Bene hanno fatto dunque i cittadini a farsi sentire nella giornata di ieri e Fassino dovrebbe ascoltare la voce del popolo, come la sua vera indole richiederebbe.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Raggi assolta anche in Appello per falso accusa il Governo di far solo chiacchiere

Pensate che ci sia un solo italiano non pentastellato, uno solo, che dopo la conferma …