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Il Comune si sveglia e taglia la luce al centro sociale

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TORINO – Ci voleva così tanto tempo? Però in fondo meglio tardi che mai, anzi meglio iniziare pure da qualcosa piuttosto che la consueta passività.

Così finalmente il Comune di Torino dopo anni e anni di immobilismo se non addirittura paternalismo usa finalmente il bastone contro chi fino ad oggi ha vissuto alle spalle della collettività.

Si è infatti tenuto questa settimana un vertice con gli abitanti del centro sociale Gabrio (famoso per l’assidua frequentazione da parte del figlio dell’ex sindaco Sergio Chiamparino), edificio prima posto in via Revello, poi trasferito per problemi legati all’amianto in via Millio. La giunta comunale, probabilmente subissata dalle lamentele dei vicini di quartiere, ha dovuto fare per la prima volta il muso duro di fronte alle richieste di tali “occupanti“.

Per carità ancora nessuno sgombero in vista, sappiamo come la pensa il buon prefetto in merito, però almeno una decisione coerente è stata presa: niente più acqua luce e riscaldamento per questi figli dei fiori del nuovo millennio. E’ stato già dato l’ordine a Smat e Iren di interrompere il flusso così da lasciare sì comodi sulle poltrone gli anarchici, ma per lo meno al buio, disidratati e infreddoliti.

Sappiamo anche che tale provvedimento non scalfirà, se in minima parte, l’azione degli antagonisti, in quanto essi, spesso provenienti da fasce medio-alte di reddito, avranno sicuramente le risorse per procurarsi scorte d’acqua, un qualche piumino in più e perché no, delle belle torce.

Ci auguriamo solamente che questo non sia il solito sasso lanciato nello stagno, fatto per dare il contentino ad una cittadinanza ormai esasperata, ma sia invece il preludio per una più ampia azione di battaglia.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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