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Cambio d’abito per Piazza Solferino: sarà una meridiana a segnare lo scorrere del tempo in città

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Finalmente liberi dai soffocanti padiglioni di Atrium, per gli amici i “Gianduiotti”, lontano ricordo del passaggio dei Giochi Olimpici del 2006 anche in Piazza Solferino, i cittadini di Torino potranno presto gioire del nuovo “abito” della piazza.

In prima istanza, tre anni fa, furono progettate una fontana supplementare ed un parcheggio pertinenziale. Realizzati i 188 box da 233 posti auto sotto la piazza, tutti posti privati acquistati dai fortunati a un prezzo compreso tra 50 e 80 mila euro, sarà invece una meridiana orizzontale a stupire gli abitanti. Quest?ultima avrà un grandissimo quadrante di pietra impiantato tra i tradizionali cubetti di porfido e un più moderno e colorato stilo, detto gnomone, rosso e blu.

Il grande orologio solare, oltre a mostrare l?ora tramite la proiezione dell?ombra dell?asta metallica su uno dei numeri del quadrante, all?osservatore attento illustrerà le coordinate del sito ove è posto e indicherà di notte la Stella Polare, poiché lo stilo è orientato parallelamente all?asse di rotazione terrestre. Sarà forse un caso, ma il più antico orologio solare noto è Egizio, si chiama “merkhet” e risale al XV sec. a. C., aveva la forma di una “T” o di una “L” e, nella scrittura geroglifica, esprimeva il concetto di “ora”. Un suo frammento è conservato proprio presso il Museo Egizio di Torino.

A giovare di questo rinnovo sarà anche il monumento al “povero” scrittore italiano, deputato e ministro dell?Istruzione Giuseppe La Farina (Messina, 1815 ? Torino, 1863), inaugurato a Torino nel lontano 1884, ma che dal 2004 era stato segregato nei magazzini comunali. Quest?ultimo fa nuovamente la sua comparsa all?estremità Sud della piazza, in un bianco candido di pietra come appena restaurata.

Rimangono con la loro immortale bellezza i segni distintivi della piazza: al centro il monumento equestre a Ferdinando di Savoia, Duca di Genova (1822-1855) ritratto in guerra, tra il 1862 e il 1866 da Alfonso Balzico (1825-1901) e sul lato Nord la Fontana Angelica, detta “delle Quattro Stagioni”, risalente al 1930, dello scultore Giovanni Riva.

Ancora una volta assistiamo ad un ritorno al passato, che rimane intramontabile e non delude mai, a differenza del “nuovo” più effimero ed evanescente. Viene in mente l?orologio digitale della Swatch che la città ha ospitato in occasione delle Olimpiadi del 2006 in Piazza Castello e che, terminata la sua funzione, è scomparso. Chissà se questa meridiana (atti vandalici permettendo!) riuscirà a conquistare un posto nella memoria degli abitanti.

di Serena Cecere

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Di Redazione Elzeviro.eu

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