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Un igloo a Torino: fontana o rotonda?

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TORINO –  I cittadini di Torino ormai ci hanno fatto l?abitudine, ma il passante distratto o il turista, che si imbatte nel viale della Spina 1, scopre all?incrocio di due corsi: Corso Mediterraneo e Corso Lione, un?opera artistica a forma di cupola, denominata Fontana igloo. L?oggetto in questione è stato realizzato dall?artista, pittore e scultore italiano Mario Merz (Milano 1925- Torino 2003)  nell?ambito del progetto nato nel 1995, Artecittà. 11 artisti per il Passante Ferroviario, per il quale il committente è la Città di Torino che decide di coinvolgere artisti di fama internazionale, per la maggior parte appartenenti all?ambiente torinese e piemontese (oltre ad alcuni artisti stranieri), per l?arredo urbano di spazi della città, ancora in via di definizione.

La realizzazione ha richiesto due anni di lavoro per giungere all?inaugurazione il 6 Novembre del 2002. Fin dall?inizio l?opera dell?artista si presenta con quella che per lui era una forma amata e sperimentata nel corso dei suoi studi: un igloo ricoperto di lastre di pietra e luci al neon indicanti i quattro punti cardinali, a loro volta protette da lastre di vetro triangolari. Il tutto si trova al centro di una vasca con delle canne che gettano acqua, come a voler formare una fontana. Nell?intenzione di cercare un significato adatto a quest?opera d?arte viene intuitivo pensare ad una casa, un rifugio che protegge, un luogo da cui si parte e a cui si fa ritorno, un punto fermo attorno a cui tutto gira, un crocevia del mondo.

Le buone intenzioni ci sono tutte, non foss?altro che questo “primordiale luogo di protezione“, è circondato da un ampio marciapiede e addirittura alle due estremità lungo l?asse Ovest-Est da due spiazzi, costantemente vuoti, infrequentabili, non fruibili da nessuno, a meno certamente di qualche temerario che voglia attraversare uno dei corsi più trafficati di Torino, senza l?ausilio delle strisce pedonali.

Approfondendo il concetto di fontana viene in mente nella memoria collettiva un punto di ritrovo, un luogo di aggregazione, al centro di importanti vie di comunicazione della città, basti pensare alla Fontana Angelica di Piazza Solferino, alle Fontane Il Po e La Dora di piazza CLN, alla Fontana del Frejus di Piazza Statuto. Nella Fontana Igloo tutto ciò non può accadere, si sente che qualcosa stona, manca la memoria di qualcosa che è accaduto, di un eroe che meriterebbe una memoria, ma soprattutto mancano i cittadini e poiché un luogo non esiste se non fosse per chi lo abita, questo finisce per essere un “non-luogo” o meglio una grande rotonda allungata assediata dal traffico veicolare quotidiano.

A tal proposito sono in programma presso l?Urban Center Metropolitano di Torino (Piazza Palazzo di Città 8/f) una serie di incontri dal titolo Storie di pietra, nei quali lo storico dell?architettura e docente presso il Politecnico di Torino, Sergio Pace, accompagna il pubblico in un viaggio attraverso i monumenti più significativi di Torino. Invito chi fosse interessato all?argomento e partecipare, poiché come lui stesso dice: “Essere cittadini è la parte più nobile di noi stessi.”

di Serena Cecere

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Di Redazione Elzeviro.eu

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