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Chi Osa…vince: Occupazione a Scopo Abitativo a Torino (Video)

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TORINO – Un sabato pomeriggio di fine maggio dall’insolita brezza fredda caratterizza Torino, ma è la forte presenza di agenti della polizia nella zona Lingotto a suscitare la nostra attenzione.

La direttiva di via Nizza che parte da Piazza Carducci in direzione Lingotto è bloccata da un auto dei Vigili Urbani, che alla nostra richiesta di spiegazioni risponde con un vago ” C’è una manifestazione“.

Bastano poche centinaia di metri in macchina per capire che quella in atto è una contro manifestazione organizzata da un gruppo di anarchici che con tutta probabilità devono essere fatti risalire all’orbita di Askatasuna (centro sociale di Corso Regina Margherita). Il motivo della mobilitazione più o meno generale (si tratta in realtà di poche decine di persone) è l’inaugurazione dell’Osa, acronimo di Occupazione a Scopo Abitativo.

Perché questa intolleranza da parte di anarchici verso un gruppo di persone che, trovandosi senza casa, ha deciso di occupare uno stabile abbandonato dal Comune? Semplicemente perché a dare una mano ai senzatetto ci hanno pensato Maurizio Marrone, già capogruppo Pdl oggi in quota Fdi in Consiglio comunale e da sempre in prima linea contro le occupazioni non a scopo abitativo degli anarchici, e Augusta Montaruli, consigliere regionale, e anch’essa spesso protagonista degli scontri tra anarchici e esponenti dell’ex Fuan, Fronte universitario Azione Nazionale (come l’episodio in cui è risultata vittima di un lancio di uova presso Palazzo Nuovo).

I due politici attraverso l’organizzazione Soccorso Tricolore, nata in seno a Fratelli d’Italia, hanno occupato da qualche mese a questa parte uno stabile in via Bizzozero 26, a pochi metri dal Lingotto, un edificio di tre piani completamente disabitato e inutilizzato. L’Osa rappresenta la casa di dieci persone che a cagione della crisi finanziaria hanno perso tutto, dal lavoro alla dimora, e dopo mesi di vagabondaggio hanno deciso di affidarsi all’aiuto politico.

Il problema ora sarà per quanto le autorità locali permetteranno a queste persone di usufruire di una casa senza essere sgomberate, dato che oltretutto il ” problema“, se così lo si vuole chiamare, l’ha creato il Comune stesso lasciando, come in  molti altri casi, uno stabile di sua proprietà completamente abbandonato a se stesso, senza nessun piano di riutilizzo per l’immediato futuro né a lungo termine.

Sull’esempio di Casapound, che a Roma ha dato il via alle occupazioni a scopo abitativo, questo fenomeno si sta allargando a macchia d’olio in tutta la penisola, e allo stesso tempo sale la tensione sul fronte anarchico, consapevole di non saper impegnarsi in battaglie sociali così sentite in un periodo di profonda recessione.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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