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E’ morto il maestro Claudio Abbado, una vita in musica

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Una vita dedicata alla musica. Claudio Abbado, morto a Bologna stamane dopo una lunga malattia, nacque nel 1933 a Milano, in una famiglia appassionata di musica e di arte. Direttore d’orchestra nelle istituzioni musicali più prestigiose del mondo, il 30 agosto scorso era stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Figlio di un maestro di violino e di una insegnante di pianoforte, si diploma al conservatorio del capoluogo lombardo e si trasferisce poi a Vienna per perfezionare gli studi, che proseguirà anche a Siena e negli Stati Uniti con la Boston Symphony Orchestra.

In questi anni lavora insieme ai più grandi direttori d’orchestra fra i quali Bruno Walter, George Szell e Herbert von Karajan. Nel 1959 debutta a Trieste come direttore sinfonico e dirige importanti concerti al teatro La Fenice di Venezia. Nel 1965 dirige la sua première nel Teatro della Piccola Scala di Milano di Atomtod di Giacomo Manzoni. Nel 1966-67 dirige la sua prima opera di cartellone, i Capuleti e Montecchi, portandola a Montreal, a Edimburgo, a Roma. Nel 1969, a soli 35 anni, è nominato direttore musicale del Teatro alla Scala. Nel 1970 inizia la sua collaborazione con la London Symphony Orchestra, con la quale effettuerà la maggior parte delle registrazioni nei successivi 15 anni. L’anno successivo viene nominato direttore principale dei Wiener Philharmoniker e nel 1972 primo direttore ospite della London Symphony Orchestra. Nel 1979 il maestro Abbado viene scelto come direttore musicale della London Symphony Orchestra, incarico che ricoprirà fino al 1987. Tra il 1986 e il 1991 è direttore artistico della Staatsoper di Vienna e tra il 1989 e il 2002 dei Berliner Philharmoniker. Nel 1986 lascia la direzione artistica della Scala: al suo posto entra in scena Riccardo Muti. Una rivalità, quella ra i due maestri, più sentita forse dalle rispettive “tifoserie”, che non dai diretti interessati. Nel 1987 viene nominato direttore musicale generale della città di Vienna, incarico che prevedendo la supervisione dell’intero cartellone delle iniziative musicali nella capitale austriaca. Nel 1993 dirige Pelléas et Melisande con Frederica von Stade al Royal Opera House di Londra e un concerto con i Berliner Philharmoniker alla Scala che fino ad oggi è la sua ultima apparizione scaligera. Nel 1994 vince il “Premio Ernst von Siemens”. Nel 2002 tiene l’ultimo concerto a Vienna, che gli regala 30 minuti di applausi e quattromila fiori lanciati sull’orchestra. Dopo i Berliner, Abbado continua a lavorare in Italia, a Ferrara, a Reggio Emilia, a Bologna, proseguendo, però, al tempo stesso, le collaborazioni con le più grandi orchestre del mondo, compresa la Orquestra Simon Bolivar a Caracas e a l’Avana. Dal 2003 è direttore artistico della Lucerne Festival Orchestra e dal 2004 dell’Orchestra Mozart di Bologna. Il 30 agosto scorso arriva la nomina a senatore a vita. Una designazione, la sua, che, insieme a quella di Renzo Piano ed Elena Cattaneo, suscita qualche polemica dal centrodestra, che lo considera appartenente all’area del centrosinistra. Da settembre scorso Abbado aveva dovuto annullare i suoi impegni artistici per la malattia che lo aveva colpito. Nel 2000 aveva subito un intervento chirurgico importante e da allora il suo stato di salute era rimasto sempre molto delicato.

Michele Crudelini 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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