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L’uomo di Palenque: Ufo o bufala?

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Quando avevo 15 anni passavo le serate intere a divorare letteralmente i libri scritti da Peter Kolosimo, ricercatore di origine tedesca che tra l?altro abitava a Torino e che insieme ad alcuni miei compagni di scuola andai ad intervistare a casa sua. Tra i suoi libri più venduti di allora ricordo “Non è terrestre” e “Astronavi nella preistoria“.

Questo eclettico studioso sosteneva a spada tratta che nell?antichità il nostro pianeta in epoche remote sarebbe stato visitato a più riprese da una misteriosa civiltà proveniente dagli spazi siderali. Di questo ci sarebbero numerose testimonianze, sia nei testi antichi di varie popolazioni, compresa la Bibbia, sia nei diversi reperti archeologici venuti alla luce tra l?altro abbastanza di recente.

Uno di questi reperti è proprio la lastra tombale che si trova nell?antica città di Palenque, situata nella penisola dello Yucatan, di cui si può vedere la foto all?inizio dell?articolo. La città in questione fondata dal popolo Maya era una città enorme che si estendeva per quasi 15 chilometri quadrati e che ad un certo punto della sua storia, nell?anno mille dopo Cristo circa, fu abbandonata dalla popolazione che vi risiedeva.

Ebbene la lastra in questione si trova all?interno della camera sepolcrale del “Tempio delle Iscrizioni” ed è deposta sopra una sarcofago in cui era ospitato il corpo inumato di un misterioso personaggio, un certo Pacal, che secondo la tradizione era un sovrano Maya vissuto nel settimo secolo dopo Cristo. Quello che ha lasciato i ricercatori a bocca aperta è il contenuto della suddetta lastra.

Un?immagine che ha dell?incredibile: vi si vede un uomo inserito, o meglio seduto, all?interno di un misterioso macchinario mentre con le mani aziona degli altrettanto misteriosi congegni. Il sottoscritto è andato a scaricarsi da internet la suddetta immagine e ha incominciato a studiarla sul PC ingrandendola e ruotandola in tutte le varie direzioni.

Ebbene la prima cosa che salta all?occhio e che mi ha lasciato allibito è la cannula, perché di questa indubbiamente si tratta, inserita nel naso del misterioso “autista“. E? questo l?elemento, se vogliamo, più sorprendente dell?intera raffigurazione: una cannula per l?ossigeno o comunque per permettere a quell?individuo di respirare. Una cosa così non avrebbe comunque potuto esistere né tredici secoli fa né a maggior ragione migliaia di anni or sono.

Come non avrebbero potuto esistere le strane manopole che il nostro “pilota” sta azionando con entrambe le mani. Se guardiamo ancora la figura nei suoi particolari scopriamo altre cose interessanti: l?intera misteriosa struttura, sembra essere organizzata in base ad uno schema simmetrico, sia a destra che a sinistra, o meglio in alto e in basso vediamo raffigurati in gran parte gli stessi elementi, cosa che fa pensare ad un disegno tecnico razionale anche se visto e raffigurato con gli occhi di un profano. Se guardiamo il retro della stessa struttura vediamo un disegno che sembra riecheggiare una sorta di fuoco di spinta, come nei veicoli a reazione, mentre nel davanti vediamo uno strano marchingegno che sembra alludere ad una sbarra rotante.

Altro sorprendente elemento è la specie di poggia testa in cui il nostro misterioso personaggio appoggia il capo. Ma, ripetiamo sia le manopole sulle quali sono appoggiate le mani, sia la cannula per l?aria sono già di per sé sconvolgenti prove che siamo davanti comunque ad un mezzo meccanico, che non doveva e non poteva esistere nell?antichità, a meno di non rivoluzionare e rivedere radicalmente gli schemi con cui abbiamo ricostruito fino ad ora l?intera storia dell?umanità.

Ricordiamo un altro fatto abbastanza sconvolgente e collegato a quanto detto fino ad ora: se andiamo a leggere gli antichi testi Veda, testi scritti in sanscrito dai popoli Ari che invasero i territori dell?India settentrionale quattromila anni fa, avremmo delle sorprese. In queste assai vetuste cronache si parla di battaglie nel cielo e trasvolate a bordo dei Vimana (Vi vuol dire volo, mana invece costruzioni artificiali), oggetti in grado non solo di volare a grande velocità ma in grado anche di, udite udite, bombardare i siti dei nemici.

Simili racconti non possono non lasciare più di un dubbio: qualcosa di veramente strano è accaduto in periodi remoti della nostra storia, un qualcosa che non sappiamo se sia da mettere in relazione con un?evoluzione anomala del livello della civiltà umana o con una effettiva visita da altri mondi di civiltà più evolute di noi. Un?ultima cosa: di recente la fisica ha scoperto che forse la velocità della luce non è quel limite invalicabile che si pensava, ma può incredibilmente essere superato. Da qui ai viaggi intergalattici il passo è?breve, forse più breve di quanto pensavamo.

di Roberto Crudelini

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Di Redazione Elzeviro.eu

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