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Ius stolti

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Non è questione di destra o di sinistra.

E’ questione di buonsenso. Invocare l’introduzione del jus soli nel nostro ordinamento è, oltreché una questione che per priorità non dovrebbe porsi tra le proposte di Governo, una questione fondamentalmente sbagliata. E i motivi che si adducono per sostenerla hanno un ché di inverosimile, tanto da far pensare al solito buonismo retorico e sospettosamente politicante.

Oggi il presidente del Senato Pietro Grasso cerca di aprire gli occhi a chi nel suo partito (il Partito democratico) ha fette di mortadella sugli occhi. Il problema è che con la mortadella davanti agli occhi ci si costruisce e per anni ci si è costruito un consenso elettorale. Ma anche al di fuori della politica attiva a sostenere questa battaglia ridicola vi sono nomi importanti: Concita de Gregorio, Jovanotti e vari altri esponenti della sinistra. Costoro danno eco ad una piccola corrente della sinistra che vorrebbe abbattere le barriere ed i confini in nome di una Terra di proprietà di tutte le genti. Un comunismo globale, ove come globale s’intende il globo, ove un italiano non è appartenente ad alcuna entità, né statale né, quindi, territoriale.

Questi individui apportano con veemenza il contributo loro alla già ridicola istanza del ministro Cecile Kyenge, al dicastero per l’integrazione, primo ministro subsahariano della storia della Repubblica. Costei, giocoforza pronta ad essere difesa da accuse di razzismo malcelate quantunque ci si permetta solo di darle contro per le baggianate da lei patrocinate, invoca l’introduzione in Italia del jus soli. Ogni essere umano che nasca su suolo italiano, italiano dovrà essere. Cittadinanza ai figli degli immigrati è lo slogan tanto ripetuto da questa corrente agguerrita ed ainoi crescente. E poco importa che Grasso, l’eroe antimafia ora a guida della prima Camera metta in guardia dal pericolo, ovvio e placido a qualsiasi persona sensata, che migliaia di puerpere si recheranno, in caso di jus soli, nel beneamato stivale così prossimo all’Africa per sfornare le loro creature.

Questi politicanti da strapazzo ci propinano (o comunque noi pensiamo al)la storia francamente struggente della famiglia di profughi che solca le sabbie d’Africa, svicola tra gli integralisti islamici, giunge alfine ai barconi e trionfalmente compie il tragitto insidiosissimo per sbarcare in quel di Lampedusa ed ivi sfornare un pargolo per conferirgli l’ambita cittadinanza nostra, il passaporto dell’Unione europea e i diritti di voto. Alla sinistra s’intende. E poco importa a Jovanotti e a chi ha danaro a sufficienza se la sanità pubblica sarà impossibile da sostenere, le famiglie di questi sostenitori del globalismo si cureranno nella loro (es, di Jovanotti) adorata America, dove gli ospedali sono privati e basta.

Sì l’America, è questo l’esempio tanto apportato dai fautori ignoranti (o interessati) del jus soli. A ben vedere, però, l’America è stata ignobile in materia di jus soli e jus sanguinis. Gli Stati Uniti hanno infatti mantenuto lo jus soli finché avevano bisogno degli immigrati che costruissero loro strade e città, poi d’un tratto i governanti WASPS (white anglo saxon protestant) hanno, mantenendo di facciata lo jus soli, immesso lo jus sanguinis. In che modo? Impedendo di fatto agli immigrati di entrare e soggiornare  negli States. Alzando le barriere.

Che dire poi del paragone che costoro portano a modello tra Italia ed Argentina o Brasile, paesi, questi ultimi, che dall’immigrazione di massa sono nati e si sono formati, figli irrequieti del vecchio Occidente che ha dato loro natali, vita e modelli giuridici e linguistici? Il silenzio vale più di mille parole.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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