Home / L'Elzeviro / Vive Marine, ma questa, comunque, non è Europa

Vive Marine, ma questa, comunque, non è Europa

Condividi quest'articolo su -->

Cala il sipario sull’Europa dei burocrati e sull’Europa dei burattini. In Francia vince Marine Le Pen, da sola, contro tutti i poteri forti, contro i lobbisti, contro i politici dell’inciucio. Hanno votato per lei, che ha ottenuto lo strabiliante successo della maggioranza regionale, anche i mussulmani. Hanno votato per lei le famiglie delle banlieues, hanno votato per lei i derelitti, quelli di sinistra, quelli vicini alla gente. In Francia hanno aperto gli occhi sulla distinzione destra-sinistra che ancora propinano come spartiacque
per gli allocchi, rendendosi conto che da molto tempo non esiste più tale distinzione. E’ una lotta tra Nazione e globalismo, una lotta tra daneistocrazia e usurocrazia, contro chi resiste, e i francesi sembrano averlo capito.

La resistenza, in Francia, ha il simbolo della Fiamma, e oggi la Fiamma che si opponeva al riconoscimento dell’Algeria come indipendente la votano gli immigrati mussulmani, la vota il paese che ha finalmente aperto gli occhi. Il FN non comanda solo più nei seggi del parlamento europeo, ma si insedia con determinazione nella politica territoriale, dopo che in quella locale ed in quella europea era già dilagato. Ora si invoca Marine Le Pen presidente della Repubblica nel 2017. E non sembra un miraggio, anche considerando una plausibile, e finalmente alla luce del sole, alleanza fra la gauche, i socialisti, e il saccentino ed irrispettoso ungherese Sarkò. Fa specie constatare come in politica nazionale ed estera il FN abbia così tanto in comune con quel partito guidato da Orban in Ungheria, patria d’ascendenze dell’ex inquilino dell’Eliseo.

Il Front dà prova di essere un partito maturo e forte, sano e ribelle, nonostante la fuoriuscita del leader storico, che, errore molto grave, non si è riusciti ad isolare ed a rendere inoffensivo. Il vecchio leone JMLP, comunque, continuerà a dire la sua e la sua delfina Marion Marechal Le Pen, aitante 25enne rieletta in questa tornata in Provenza-Alpi-Costa azzurra è un megafono di gran conto. Marion e Marine, due anime diverse che traghettano un partito di massa, eterogeneo e maturo, verso il governo del paese. Marine è la laica convinta, favorevole alla pena di morte, Marion, cattolica praticante, fa da splendido controaltare alla zia. 

Fa davvero pena constatare come i grandi commentatori del servizio pubblico, ma non solo, così proni al premier ed al partito di governo, si permettano di parlare di estremismi, di involuzioni dell’Europa, di inizio di una fase non democratica. Quello che è scaturito dalla democrazia è rispettato dagli autorevoli commentatori e politicanti italiani soltanto quanto è favorevole alla loro visione della società, anzi, al loro tornaconto personale. Come si fa dire che senza la Francia non è Europa? Questa da molto non è Europa, ed è per questo che la Francia metterà in discussione la sua permanenza in monete, accordi di libero scambio e sistemi di strozzinaggio che caratterizzano un’Unione di burocrati asserviti al soldo e per nulla democratica, dove comanda un’istituzione privata chiamata BCE che presta i soldi agli stati che hanno ancora il coraggio di definirsi sovrani! 
Sicura è una cosa: senza la Francia finalmente ci si potrebbe rendere conto che questa già non era Europa.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Normativa sul Green Pass: quando la certezza del diritto va a farsi benedire

E` caos tamponi e green pass: milioni di cittadini lasciati a sé stessi Da sempre …