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L’Isis tuona: dopo Parigi Londra!

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Si intensificano le minacce da parte dello Stato Islamico contro la Gran Bretagna in seguito ai raid degli aerei inglesi. Il Regno Unito è in stato di massima allerta.

 

I raid inglesi che avrebbero ieri colpito sei obiettivi nella zona est della Siria al confine con l’Iraq hanno dato la stura alla reazione scomposta da parte dei militanti dell’Isis. Le minacce contro la Gran Bretagna sono state immediate e senza equivoci di sorta. I foreign fighters inglesi provenienti in gran parte da specifiche aree anarco-insurrezionaliste, black bloc e simili e che attualmente si stanno addestrando nei campi iracheni e siriani sarebbero stati invitati a fare immediatamente ritorno nella loro poco amata patria per colpirla con attentati terroristici su larga scala.

 

Questo è quanto risulta dalle indicazioni delle varie intelligence europee. In queste ore si stanno rafforzando in maniera esponenziale le difese dei possibili obiettivi sensibili in tutto il paese. Dopo Parigi ad essere ora sotto minaccia diretta è Londra e, viste le minacce sul web nei confronti anche di Roma, c’è da stare poco sereni e tranquilli anche perché i terroristi potrebbero colpire dovunque e senza preavviso e l’Europa intera, al di là delle pur volenterose misure di sicurezza, appare alquanto vulnerabile.

 

Intanto proseguono le indagini sull’attacco di San Bernardino negli Stati Uniti. La comunità islamica americana ha messo subito le mani avanti sostenendo per bocca di Muzammil Siddiqi direttore della Società Islamica della contea di Orange che la fede islamica è assolutamente contraria a questo tipo di comportamento (Fonte Il Giornale). Quanto questa affermazione sia purtroppo lontana dalla verità lo si è visto sui social americani e sul web dove non pochi islamici americani hanno incominciato ad inneggiare alla Jihad proferendo oscure minacce del tipo “l’America brucerà” e insulti nei confronti degli Stati Uniti.

 

E tutto questo mentre il Presidente Obama, senza peraltro escludere la matrice terroristica, si diletta a fare l’investigatore prediligendo, bontà sua, l’ipotesi di una semplice lite sul lavoro che sarebbe sfociata nel disastro che poi si è verificato con numerose famiglie che ora piangono come in Europa i loro morti innocenti. Bisognerebbe che qualcuno provi a dire al Presidente che sembra surreale che prima di una lite di lavoro si ammassi in casa un vero e proprio arsenale bellico con bombe, Kalashnikov, e almeno 5000 proiettili da guerra e giubbotti anti proiettile. Un bello spreco di energie e di pianificazione per un gesto così semplicemente umorale e tra l’altro con la complicità di una compagna anch’essa di religione islamica, nativa del Pakistan e poi naturalizzata in Arabia Saudita.

 

A dare un clpo definitivo alle ingenue speranze di Obama ci sarebbero gli stessi inquirenti secondo i quali lo stesso Syed Rizwan Farook, questo è il vero nome dell’uomo, sarebbe stato in contatto da tempo con ambienti legati al terrorismo internazionale…alla faccia della semplice lite sul posto di lavoro. Prima o poi Obama potrebbe essere costretto ad aggiustare il tiro delle sue affermazioni e a decidere finalmente di pronunciare quella parolina magica per lui così difficile da dire ovvero quella del terrorismo di chiara matrice islamica.  

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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