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Olimpico stadio d’Europa

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Dopo la vittoria della Roma in Champion’s vince anche la Lazio all’Olimpico contro il Nizza garantendosi passaggio del turno e primo posto nel girone. Il Milan non va oltre lo 0-0 ad Atene contro l’Aek mentre l’Atalanta si fa raggiungere dai ciprioti del Limassol: per entrambe le squadre lombarde il discorso qualificazione è rimandato.

L’unica città a ridere e festeggiare in Europa è Roma capitale. Dopo la cavalcata trionfale della Roma in Champion’s arriva puntuale anche la vittoria della Lazio contro un Nizza armato solo di buona volontà.

Certo l’affermazione della squadra di Inzaghi è meno nobile e altisonante del tris con cui la squadra di Di Francesco ha asfaltato la corazzata Chelsea ma resta pur sempre una vittoria che spalanca per giunta le porte dei sedicesimi di Europa League come testa di serie il che poi non è così poco. Inzaghi si è affidato per sei dodicesimi alle seconde linee come ci si aspettava e la risposta in termini di applicazione e abnegazione è arrivata. Purtroppo non altrettanto si può dire in termini di tecnica, gambe e polmoni perché almeno per due interpreti, Nani e Caicedo, la serata non è stata di quelle da ricordare.

L’ecuadoriano ha praticamente navigato ai margini della manovra per quasi tutta la partita fallendo quel poco che la fortuna gli ha messo a disposizione mentre Nani ha fatto un bel passo indietro rispetto alla breve ma trionfale prestazione sfoderata contro il Benevento. Una partita per il portoghese al piccolo trotto senza mai un acuto, un dribbling o un passaggio illuminante. La squadra in pratica ha per quasi tutta la partita giocato in nove e per giunta senza sbattersi più di tanto. Meno male che di fronte c’era il Nizza e non il Villareal perché se no a quest’ora staremmo forse parlando di una fermata non prevista.

Mettendo Nani a ridosso della punta Inzaghi ha dovuto arretrare Luis Alberto sulla mediana con tutte le conseguenze abbastanza nefaste del caso. Lo spagnolo infatti non gradisce giocare in quella posizione e il risultato si è visto. Alla fine Inzaghi ha deciso di mandare in campo i senatori, Lulic, Milinkovic e Parolo ricevendo risposte concrete solo dal primo e dall’ultimo. E tanto è bastato perché nei minuti di recupero, dopo una partita priva di emozioni, è arrivata la zuccata vincente proprio del centrocampista di Gallarate con tanto di deviazione finale che ha finito con l’ingannare il portierone avversario. Dopo una partita intera senza un tiro in porta va bene così ma Inzaghi dovrà correre ai ripari perché senza Immobile sono dolori e…Immobile non è eterno né indistruttibile.

Il Milan si limita a portare a casa la “pelle” al pari dei suoi tifosi vergognosamente aggrediti per le strade di Atene, contro un Aek tosto e più che discreto. Anche qui, al pari di quanto successo a Roma, di tiri nello specchio della porta avversaria, a parte il palo colpito da Montolivo nella ripresa, neanche a parlarne.  Di tiri invece nello specchio della porta di Donnarumma almeno quattro sui quali il portierone fanciullo è intervenuto togliendo le castagne dal fuoco ai suoi. Il ritorno in trincea di Bonucci sembra aver rinsaldato un po’ la difesa ma soprattutto sembra aver apportato qualcosa in più in termini di vivacità nelle ripartenze rossonere ma qui si fermano le note positive di una serata più adatta ai portatori di camomilla che a quelli che amano le  emozioni forti.

Discorso qualificazione quindi rinviato come anche il discorso legato al destino di Montella mai appeso ad un filo come ora almeno fino alla partita contro il Sassuolo. Discorso non molto diverso per l’Atalanta che contro i modestissimi ciprioti dell’Apollon Limassol non va oltre un noioso 1-1 sintomo che questa Europa è abbastanza indigesta per una squadra che sembra avere energie fisiche, testa e interesse solo per il campionato. Normale e quasi scontato a questo punto chiedersi perché i nerazzurri si siano tanto sbattuti l’anno scorso per agguantare l’Europa League se quando poi sono chiamati a giocarla la snobbano in questo modo inverecondo…tanta fatica l’anno scorso per nulla verrebbe da dire…  .

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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