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Vola la zebra, rallenta la lupa.

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La settima di ritorno si chiude con lo scatto in avanti della Juve che distanzia una Roma che, al netto dell’incontro ancora da recuperare, ora è a 11 punti dalla capolista. I Giallorossi non riescono nel frenetico anticipo di sabato a cavare un ragno dal buco nerazzurro e sbattono inutilmente contro il  muro di Mazzarri. I nerazzurri, i cui tifosi si sono subito alleati con i nemici giallorossi in funzione anti Federazione, si sono dimostrati squadra tosta e ben organizzata in ogni reparto del campo tanto che pure gli ospiti possono recriminare per tre-quattro occasioni che avrebbero dato al match un esito differente dal riduttivo zero a zero finale, vedi il “cazzotto” di De Rossi ad Icardi ma non solo. Comunque è ai più evidente che la Roma, a differenza dei “mostri” bianconeri, ha sentito l’esigenza fisiologica di tirare un attimo il fiato, dovendo anche fare a meno di metà del tifo, la metà, per intenderci, più “qualificata” e preparata. Il risultato finale alla fine è sembrato essere comunque il più giusto e il più sacrosanto, nessuna delle due avrebbe meritato una cotal e devastante sconfitta. Nell’anticipo di domenica un Cagliari generoso e mai domo riesce ad avere ragione di una Udinese in evidente crisi di identità e anche di…conferme tecniche. Il tre a zero finale, forse impietoso e fin eccessivo, da comunque ragione agli eredi di tal “rombo di tuono” che vengono inutilmente subissati, ma solo di calci d’angolo, dalla squadra di Guidolin che evidentemente ha bisogno di una stagione per risettarsi a dovere.
Nella Torino di fede granata si piange di nuovo a causa di una Sampdoria corsara anche perché ora i soldati di Ventura si ritrovano  al nono posto 
superati dalla stessa Lazio. C’è da dire che la difesa granata ci ha messo del suo, come in occasione del primo goal di Okaka che si ritrova, grazie anche ad un errato movimento della difesa torinista, a tu per tu con il portierone Padelli, senza scampo sulla sua sassata ravvicinata, mentre il tiro su punizione di Gabbiadini è di quelli per i quali non ci sono antidoti certi. Nel derby emiliano tra Sassuolo e Parma prevale la logica del più forte con la squadra di Donadoni che continua ad inanellare risultati positivi e che incomincia a sentire sempre più vicino…l’inno europeo. La squadra di Malesani invece rimane fanalino di coda e incomincia a sentire viceversa gli incubi di una retrocessione sempre più possibile. Il grifone del mago Gasperinus continua a dare spettacolo e divertimento maramaldeggiando questa volta ai danni di un Catania che fa il paio con il Sassuolo e che ha avuto con la Lazio soltanto un sussulto e un breve miglioramento per altro ingannevole. Il Chievo invece si fa risucchiare di nuovo nella zona pericolosa grazie alla netta, al di là del punteggio finale, vittoria della dea bergamasca, pronta a imbucarsi al prossimo turno nel contenitore forse vuoto dell’Olimpico.
Il Bologna, ormai orfano di…gemme preziose, riesce ad arginare la foga del Verona nella sua tana, e poteva essere pure qualcosina di più se il buon Rolando non avesse sciupato la ghiottissima occasione del rigore concesso dall’arbitro Tommasi. Il Napoli continua, come da tradizione, a fare la voce…piccola con le piccole riuscendo alla fine a strappare un misero punticino in casa del Livorno che, tra tutte le pericolanti, compreso il Chievo, appare la più tonica e la meno rassegnata. I partenopei devono ringraziare la Lazio, che riesce ad espugnare il Franchi, se a questo punto la zona Champion’s appare sempre più una certezza almeno nei confronti di una svagata Fiorentina.
L’impresa incredibile e scarsamente preventivabile da parte della squadra di mister Reja in terra viola è merito in gran parte del secondo…miracolo di Cana, che, pur non avendone i mezzi tecnici, riesce a trasformare una palla vagante in ottimo…vino da goal,  con una miracolosa semirovesciata che mette subito in ambasce la squadra gigliata, squadra gigliata che, per la cronaca, deve fare a meno per una quindicina di minuti del tifo organizzato, anche questo i sciopero contro la federazione. La Lazio potrebbe addirtittura volare sospinta sulle fasce da un Candreva imprendibile e da un Lulic finalmente decisivo ma la traversa nega a Konkò la gioia del raddoppio, mentre il redivivo Marchetti nega quella del pareggio prima ad Anderson, quello buono, e poi ad Aquilani. Ora per l’Europa League è bagarre: otto contendenti per i pochi posti disponibili nello spazio di una decina di punti: un campionato nel campionato.
Chiude i conti la signora in bianconero a spese di un diavolo neppure tanto povero ma comunque incapace di sfruttare le sue chances al momento giusto, come sa fare alla perfezione invece la banda di Conte che non si lascia scappare le occasioni che si presentano. Infatti il Milan “sciapa”  incredibilmente due nitide occasioni da goal prima con Kakà, bravo a tirare ma anche sfortunato per la deviazione di Buffon e la respinta determinante di Bonucci sulla linea di porta e poi sempre con il brasilero che impegna Buffon in una paratona delle sue. La Juve invece non si lascia scappare a sua volta le opportunità che il fato le assegna e prima va in vantaggio con Llorente, libero di calciare a rete a portiere già spiazzato, e poi con Tevez, autore di un tiro al fulmicotone che sbatte sotto la traversa e non da scampo al povero Abbiati, non ancora in grado di operare miracoli per salvare porta e patria. Ora per la Juve la strada sembra mettersi decisamente in discesa perché 11 punti di vantaggio, ai quali non è detto se ne debbano sottrarre tre dopo la sfida tra giallorossi e parmensi, sono un bottino ampiamente rassicurante: a meno di improvvisi e prolungati tracolli-amnesie, il terzo scudetto sembra applicarsi come una decalcomania su quello già cucito sulle maglie bianconere. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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