Elzeviro Informazione indipendente
Il corteo tenutosi a Torino oggi è partito da Piazza Castello, per percorrere un tratto di via Garibaldi e via Cernaia, per poi giungere fino a Porta Susa, ove gli animalisti duri e puri si sono riuniti e hanno manifestato rumorosamente e furentemente.
Non più di duecento i manifestanti, che però hanno cantato e urlato a tutto fiato per le vie del centro. Una manifestazione forte, dove qualche partecipante portava animali morti (non ci è dato sapere se sintetici, imbalsamati, o veri e propri cadaveri) sulle spalle. Risaltava inoltre una bara (come da foto) simboleggiante quello che è considerato dei manifestanti l’eccidio della vivisezione.
Giunti a Porta Susa i manifestanti si sono seduti per terra in quella rotonda semicircolare e trafficata, ascoltando un messaggio diffuso dai megafoni.
Il padrone di un cane smarrito e ritrovato in un canile spiega alla manifestazione e alla trafficata piazza cosa è successo al suo cane dopo essere stato ritrovato: alla povera bestiola è stata applicata la vivisezione: dunque, prima ha dovuto subire taglio delle corde vocali, affinché non emettesse alcun guaito, poi ha subito aperture e lesioni del corpicino affinché i cosiddetti ricercatori potessero intendere la facoltà di sopravvivenza dell’animale senza alcune parti “vitali” quali gli organi interni più importanti.
Le frasi diffuse per la piazza hanno colpito i manifestanti e i passanti. Chi scrive è stato profondamente commosso nel sentire dal padrone di una bestia violata delle torture che tale cane ha dovuto subire. Un altro significativo appunto su questa manifestazione: centinaia di persone hanno indossato una maschera bianca, portando i cani al guinzaglio, molti dei quali giungevano dal canile-lager di Green Hill. Tra la popolazione canina non si annoveravano solamente Beagle (bracchetti), ma altresì Pastori tedeschi, meticci, cani da caccia altri e Labrador retriever.
