LA PESCA INDUSTRIALE
L?industria commerciale del pesce usa grandi pescherecci che gettano in acqua enormi reti intrappolando chiunque si trovi sulla loro strada. Sono poi trascinate per molti chilometri sui fondali costringendo le vittime ad essere ammassati gli uni contro gli altri.Nelle enormi reti a strascico queste creature, intrappolate per ore, vengono schiacciate e sbattute l?una contro l?altra insieme a rocce e detriti oceanici finiti nella rete. Molti pesci muoiono per via delle gravi lacerazioni che si procurano all?interno delle reti. Molti altri muoiono schiacciati oppure, nel tentativo di liberarsi, si divincolano disperatamente fino a morire per paralisi a causa dell?eccessivo rilascio di acido lattico. Una volta issate le reti, a causa del cambiamento di pressione, ai pesci si rompe la vescica natatoria, i bulbi oculari fuoriescono e l?esofago e lo stomaco vengono spinti fuori dalla bocca. I pesci pescati muoiono sventrati, con la gola tagliata, soffocati, asfissiati, schiacciati uno sull?altro su letti di ghiaccio.la maggior parte degli animali vittime della pesca sono i pesci destinati al mercato.
Una volta issate le reti, i pesci più piccoli sono normalmente gettati su letti di ghiaccio tritato, dove lentamente moriranno. I pesci più grandi, come il tonno o il merluzzo, vengono infilzati brutalmente con corti bastoni acuminati e gettati direttamente sul piano della nave, successivamente la gola e il ventre vengono aperti, con sangue che schizza dappertutto. Nel frattempo il pesce di scarto ? vivo o morto ? viene scagliato fuori bordo, spesso per mezzo di forconi. Buona parte dei pesci catturati con le reti non saranno poi considerati vendibili perché non appartenenti a specie commercialmente di valore e verranno gettati via (i numeri dicono che 1/3 dei pesci pescati al mondo viene in seguito considerata scarto). Il numero di animali uccisi quotidianamente da questa attività è incalcolabile e incalcolato. L?unica testimonianza concreta delle proporzioni di questo sterminio ce la fornisce il continuo e progressivo spopolamento di mari e oceani citato in maniera allarmistica da più di una fonte e considerato un problema su scala planetaria. Non una parola però sugli individui uccisi. I pesci, per l?industria alimentare e sono calcolati esclusivamente in base al peso. LA PESCA SPORTIVA Molte persone considerano la pesca un intrattenimento, un attività ludica, che permette di passare dei momenti a contatto |
L?ACQUACOLTURA
Il termine ?coltura? viene solitamente usato per le specie vegetali, questo nome attribuito agli allevamenti intensivi di pesci dimostra quanto poco siano considerati questi animali. Quasi il 50 % del pesce consumato oggi proviene da questi allevamenti. Dietro alla creazione di questi allevamenti c?è la devastazione dei mari, che a causa dell? inquinamento,e di una pesca intensiva si sono ridotti a luoghi mortiferi, e spopolati. Strappati via dal loro ambiente naturale, i pesci allevati nelle “acquafattorie” vengono rinchiusi in delle vasche. Dall’allevamento alla macellazione, i pesci, di ogni specie, sono torturati, soffocati, spellati e fatti a pezzi, il tutto mentre sono ancora vivi e coscienti, in grado di provare dolore e paura. |
Molti pesci vengono venduti ancora vivi (l’85% delle carpe viene venduto vivo) ed è quindi il “consumatore finale” a ucciderlo come vuole. I metodi di macellazione applicati in Europa variano da una specie all’altra e sembrano una rassegna da film dell’orrore: vengono uccisi per soffocamento semplicemente lasciandoli all’aria senza possibilità di respirare; vengono messi sul ghiaccio e dissanguati (metterli sul ghiaccio serve solo a immobilizzarli, non a stordirli, rimangono coscienti); vengono uccisi con una fiocina nel cranio (i tonni, per esempio); vengono storditi con l’elettricità o con un colpo in testa (ma il più delle volte rimangono coscienti); vengono messi in acqua e sale ad agonizzare prima di venire spellati e fatti a pezzi; vengono immersi in acqua in cui viene fatta passare la corrente elettrica; vengono immersi in una miscela di acqua e ghiaccio fino alla morte (lenta).
I CROSTACEI Questi animali sono ancora più misteriosi dei pesci, ancora più lontani da noi, e a loro spetta, secondo una mentalità antropocentrica, nessuna considerazione ne rispetto: sono solo cibo. I crostacei vengono tenuti ad agonizzare in piccole vasche, con le chele legate, per impedire loro di muoversi e di attaccarsi a vicenda. Una delle specie più conosciuta è quelle delle aragoste: sono animali solitari, abituati a grandi spazi in fondo al mare, trovandosi prigioniere in un posto piccolissimo diventano aggressive. Tenute vive direttamente nel ghiaccio e poi bollite vive senza alcuna pietà, emettono urla strazianti in una lenta agonia, mentre cercano disperatamente di uscire dalla pentola. I MOLLUSCHI All?ultimo gradino della considerazione che l?uomo ha degli animali marini stanno i molluschi. Piccoli organismi che vivono al riparo dentro ad un guscio chiamato conchiglia. “Essere animali”
|
Cerca ancora
Ecco cosa direbbe Papillon, l’orso acrobata
Al centro delle cronache mondiali (per la CNN: l’artista della fuga) prima per aver superato …
Cerca ancora
Ecco cosa direbbe Papillon, l’orso acrobata
Al centro delle cronache mondiali (per la CNN: l’artista della fuga) prima per aver superato …