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Torino, la farsa dell’ordinanza contro i botti

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TORINO – Prima di Capodanno, per quietare gli animalisti, il Comune di Torino ha emesso un’ordinanza che ha vietato i botti. Noi, come altre testate e blog online, abbiamo esultato, e per una volta l’azione della giunta Fassino ci era sembrata meritoria di un plauso. E invece cos’è successo?
 

Torino è stata invasa dai botti, dai fuochi d’artificio, dalle esplosioni. L’armeria storica di Porta Susa è stata sequestrata con chili di esplosivo nella cantina in grado di far cadere il palazzo. Questa cultura dei botti non è evidentemente arginabile solo con un’ordinanza, tuttavia avrebbe perlomeno dissuaso i più audaci dal lanciare petardi in pieno centro, se solo fosse stata attuata.

Come ogni ordinanza che si rispetti, per essere presa in considerazione dai cittadini, deve essere elevata una contravvenzione a chi non la rispetti. Ad oggi, invece, non abbiamo cognizione di contravvenzioni elevate ad alcuno nella notte di Capodanno. Mentre i botti esplosi non solo hanno dato fastidio ai nostri amici animali (per i quali temevamo), ma hanno altresì mandato all’ospedale alcuni incauti giovani che giocavano con i botti inesplosi nei giorni seguenti.

Il coacervo delle ordinanze del Comune è sì esteso che probabilmente presto sarà illegale anche camminare controsenso sul marciapiede, ma per le molte contravvenzioni discutibili e fatte rispettare, ve ne sono molte altre, valide, non fatte assolutamente osservare.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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