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Filippo Klement

Classe 1990, ha studiato giurisprudenza, a latere un vasto interesse per la storia contemporanea e la politica.

Le macroscopiche gaffe di “Winston” Conte

Dall’inizio della crisi la comunità moderata sembra aver identificato nel premier Conte (il fu “burattino di Salvini e Di Maio”) uno statista esemplare. Giudizio che pare non aver subito ridimensionamenti nemmeno dopo le bufale e le gaffe istituzionali dell’ultima riprovevole conferenza stampa. Adesso proviamo a fare tutti un semplicissimo esercizio …

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Tutte le incongruenze della caccia al podista

Imprese che esportano 500.000 tamponi nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria? Aziende produttrici di beni non essenziali pienamente attive? Personale medico privo di attrezzature adeguate? No, per l’opinione pubblica l’untore da incriminare a reti unificate è ancora una volta un elemento marginale, senza santi in paradiso: il podista.   Che …

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A futura memoria: dopo la quarantena non dimenticate queste categorie nocive

Minimizzatori, sbruffoni, antirazzisti paranoici, benaltristi, incompetenti e soprattutto neoliberisti: quando la quarantena sarà terminata, non commettiamo l’errore di dimenticare i responsabili e i complici di una crisi che sarà più sanguinosa del dovuto. Loro, afflitti dai sensi di colpa, stanno già dissimulando. La corrente maggioritaria dell’opinione pubblica sostiene che questo …

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Da Craxi a Conte: età dell’oro e kali yuga della politica estera italiana

L’uscita nelle sale di Hammamet impone una riflessione senza pregiudizi sul significato dell’esperienza socialista alla guida del paese. Con un occhio di riguardo verso l’imbarazzante involuzione del nostro peso diplomatico. L’inizio del 2020, giorno dopo giorno, sta assumendo sempre di più i connotati di un autentico punto di svolta per …

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I contenuti della critica antisalviniana misurano l’inconsistenza delle sardine

L’ex vicepremier strizza l’occhio ad un maggiore disimpegno statale, certificando le contraddizioni interne al suo partito. Contraddizioni che le sardine tuttavia, non fiutano nemmeno, incentrando il loro manifesto programmatico sulla solita melensa retorica in difesa del bon ton. Hanno iniziato con “siamo contro ogni forma di odio, supportiamo l’integrazione”, finendo …

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