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Internet: uso virale e divario digitale

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Internet è considerato un mezzo di comunicazione virale, definizione che suona quasi come un paradosso in questi tempi di pandemia. Nelle ultime settimane tutte le attività quotidiane, dal lavoro all’esercizio fisico, si sono spostate online e, ora più che mai, il digital divide e l’utilizzo smodato della rete costituiscono problemi tangibili.

Il World Wide Web (noto anche come www), nato nel non troppo lontano 1989, è diventato via via parte integrante della nostra vita fino ad aggiudicarsi un ruolo preminente. Fin dalle prime ore del mattino ognuno di noi entra in contatto con quello che prende le sembianze di un vero e proprio mondo virtuale all’interno del quale spendiamo gran parte del nostro tempo.

Media giornaliera del tempo speso online

Social media, video on demand e streaming fanno ormai parte della quotidianità e chi non è in possesso di una connessione internet ne rimane escluso.

Cosa si intende per digital divide, anche sì detto divario digitale?

Esso fa riferimento al divario esistente tra tutte le persone che hanno un effettivo accesso alle tecnologie di informazione e chi invece ne è escluso. Il concetto di digital divide diviene, in questo periodo di isolamento, un enorme problema soprattutto per la generazione dei cosiddetti Baby Boomers ovvero coloro che sono nati tra il 1946 e il 1965.

Prendiamo ad esempio gli ambulatori medici

Dall’entrata in vigore dell’ultimo decreto, rimangono chiusi in via preventiva. Oramai ogni ambulatorio è dotato di un sistema digitalizzato per le ricette che permette di inviare ai pazienti le prescrizioni tramite e-mail. Sorge spontaneo pensare alle persone anziane che non sono in possesso di un computer e men che meno di una connessione internet e che si trovano quindi penalizzati. Ecco che la tecnologia è un’arma a doppio taglio: indispensabile, ma al tempo stesso difficilmente accessibile agli over 65 che costituiscono solo l’11% delle connessioni totali.

Percentuale delle connessioni in base alle diverse fasce d’età

Se il digital divide colpisce principalmente le persone anziane, il resto della popolazione deve fare i conti con il sovraccarico della rete

Dalla diffusione del virus le connessioni sono rallentate del 10% a causa di un enorme sovraccarico della rete. Ookla, uno tra i principali fornitori al mondo di un servizio di speed test, riporta un primo calo delle prestazioni, principalmente in Lombardia. Gli esperti del settore sapranno che non è calcolabile il livello di traffico bensì gli exchange ovvero i punti di interscambio delle informazioni. Essi sono saliti del 20-30% rispetto alla media annuale.

Non vi sarà un tracollo, come anticipato dagli operatori telefonici, ma a causa dei rallentamenti la Commissione Europea è intervenuta chiedendo a piattaforme quali Netflix e Youtube di limitare la qualità video. Così facendo si cerca di ‘alleggerire’ la rete per favorire le piattaforme di smart working, lezioni online e informazione.

È possibile che nelle prossime settimane sia necessaria una ‘collaborazione digitale’ per salvaguardare la rete, strumento ora più che mai indispensabile.

 

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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