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Tare libera la Lazio!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

Il  Napoli annienta la Lazio e rimane da solo in testa alla classifica.  Il Milan perde in casa con il Sassuolo e rimane a meno quattro dalla capolista. Rimane in scia l’Inter che va a vincere a Venezia. 

Colpaccio dell’Atalanta in casa della Juve mentre la Roma vince di misura con il Toro. La Fiorentina perde il derby toscano con l’Empoli ed è raggiunta dal Bologna che va a vincere in casa dello Spezia. In chiave salvezza importante vittoria della Samp in casa con il Verona, mentre si accontentano del pari Cagliari, Salernitana, Udinese e Genoa.

Il Napoli mette definitivamente a nudo le carenze incredibili della Lazio, una squadra che colpevolmente i responsabili Lotito e Tare pensavano di rigenerare dando il bastone del comando a Sarri. Peccato che la loro ingenuità, o forse sarebbe meglio dire incapacità, o braccino corto…fate un po’ voi, li aveva portati a pensare che bastasse il nuovo allenatore per trasformare i giocatori lenti, farraginosi, piatti e non più motivati dell’era Inzaghi.

Il mercato di questa estate con il minimo sindacale

portato a casa nonostante le richieste ben precise di Sarri, dimostra ancora una volta, ammesso che ce ne sia ancora bisogno, che la colpa di quello che sta succedendo non è di Sarri ma di chi doveva mettere a sua disposizione una squadra adeguata. E invece si è continuato a fare gli stessi errori di sempre andando al mercatino dell’usato per i pezzi di ricambio di un’auto destinata alla Formula Uno. Si pensava che Sarri potesse camminare sulle acque o moltiplicare i pani ed i pesci come faceva Qualcuno, un Qualcuno che neppure Simone Inzaghi riusciva ad imitare.

Una squadra quella laziale zeppa piena di inutili sconosciuti rimasti a libro paga a girovagare per Formello e a suo tempo pagati un occhio della testa, come Vavro, Durmisi, Jony, Lukaku da chi, ci riferiamo a Tare, di calcio ne capisce come noi capiamo di ippica. Con una rosa che, invece di essere puntellata nelle zone carenti, si è continuato a rimpolpare di doppioni e di seconde scelte a dir poco imbarazzanti, vedi Akpa Akpro, Muriqi, Escalante, Raul Moro bravino ma acerbissimo e con un fisico a di poco gracile e inadatto alla serie A.

Si è andati a prendere, perché lo voleva fortemente Sarri, uno buono, Pedro ma comunque con 34 primavere suonate sul groppone ben sapendo che l’organico è fra quelli più vecchi dell’intero continente. Si è preso Basic finora poco più che comparsa, idem Zaccagni che forse proprio non digerisce gli schemi di Sarri.

Come se non bastasse la società in modo colpevole

ha continuato a credere in Felipe Anderson che era stato a suo tempo venduto proprio a causa della sua discontinuità e che continua a giocare esattamente come quattro anni fa. Si è continuato a puntare su Luis Alberto e su Milinkovic due giocatori magari dal piede buono ma dalla velocità imbarazzante che non c’entrano una beata “fava” sempre con il gioco professato da Sarri. Si è continuato a credere in giocatori come Leiva ormai da tempo sul viale del tramonto e a spompare, perché privo di ricambi adeguati, Acerbi mentre Luis Felipe, vuoi per discontinuità, vuoi per delicatezza di garretti non è un giocatore su cui poter contare per una stagione intera.

L’unico che potrebbe effettivamente dare di più è Hysaj, il motivo delle sue molte insufficienze a nostro modo di vedere è lampante: prima nel Napoli come compagni di difesa aveva gente come Koulibaly, Mario Rui, Ghoulam, Manolas, Di Lorenzo mentre adesso si trova a tappare le falle di un Patric forse abile per la serie B, di un Acerbi spompato e di un Luis Felipe come detto a corrente assai alternata.

In tutto questo il nostro direttore sportivo continua pedissequamente a commettere gli stessi errori e a fare disastri su disastri e nessuno tra i media e le varie radio private ha il coraggio di metterlo con le spalle al muro davanti alle sue precise responsabilità come meriterebbe. Un altro, al posto suo, in qualsiasi azienda che si rispetti, sarebbe stato licenziato su due piedi perché a quei livelli di responsabilità gli errori si pagano.

E invece ora sentiamo i primi giudizi negativi su Sarri che in tutto questo non ha la benché minima colpa. Ora si parla di mercato di riparazione di gennaio ma se questo dovesse continuare ad essere gestito da Tare, poveri noi!  Non ci resta che sperare che sotto l’albero di Natale qualcuno, non sappiamo chi, ci faccia trovare nel pacco regalo le dimissioni forzate del peggior direttore sportivo del continente se non peggio. Per la serie…la speranza è l’ultima a morire.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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