Lo ha annunciato il ministro degli esteri inglese Dominic Raab lunedì 20 luglio.
Il provvedimento del Regno Unito nei confronti di Hong Kong è arrivato in conseguenza dell’introduzione della controversa legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina. L’accordo reciproco sull’estradizione era stato firmato nel 1997 dopo la restituzione di Hong Kong alla Cina. Tale accordo coinvolgeva anche Australia e Canada, che hanno però già sospeso il trattato.
Embargo sulle armi
Il governo britannico ha anche annunciato l’imposizione di un embargo sulle forniture a Hong Kong di armi e attrezzature anti-sommossa finalizzate a reprimere le proteste. Il ministero degli Esteri cinese, prima che arrivasse la conferma ufficiale del blocco dell’estradizione, aveva chiesto al Regno Unito di «non fare altri passi nella direzione sbagliata». Raab ha però spiegato che queste misure rappresentano una risposta proporzionata rispetto alle azioni compiute da Pechino. La legge sulla sicurezza di fatto pone Hong Kong sotto il controllo della Cina.
Cittadinanza a 3 milioni di Hongkongers
Dopo l’entrata in vigore della famigerata legge a fine giugno, il Regno Unito, così come l’Australia ha offerto la cittadinanza a circa 3 milioni di cittadini provenienti da Hong Kong. Come riporta la Repubblica, questo provvedimento prevede la concessione da parte di Londra di visti e cittadinanze per 3 milioni di persone. Queste potranno avere accesso allo speciale passaporto “BNO”: British National Overseas, ma solo se nati prima del 1997, anno della restituzione di Hong Kong alla Cina. Il passaporto speciale permette al momento permanenze per un massimo di sei mesi in Regno Unito senza bisogno di visti, oltre ad una parziale assistenza consolare da parte delle autorità britanniche.
Relazioni Cina-Regno Unito in bilico
La Cina ha protestato attraverso il portavoce del ministro degli esteri cinese, Wang Wenbin:
Le recenti osservazioni violano le norme fondamentali delle relazioni internazionali e interferiscono gravemente nelle questioni della Cina
In aggiunta, la scelta di sospendere il trattato sull’estradizione arriva poco dopo la decisione del governo britannico di escludere il gigante tecnologico cinese, Huawei, dallo sviluppo della rete 5G. Da qui la reazione di Wang che invita il Regno Unito a calibrare le proprie decisioni in modo da non peggiorare ulteriormente le relazioni diplomatiche con Pechino.