Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Rimpiangeremo Andreotti

Rimpiangeremo Andreotti

Condividi quest'articolo su -->

Ora, con la sua scomparsa, si potrà, come ha giustamente fatto notare Paolo Cirino Pomicino, comprendere “quanto ha dato al Paese”.

Non si può non concordare con Massimo D’Alema che sottolinea come “non si può negare che egli abbia mantenuto aperto il dialogo anche con forze politiche lontane dal suo pensiero e che abbia contribuito a consolidare il ruolo e la presenza internazionale del nostro Paese, concorrendo così in modo determinante a fare la storia dell’Italia repubblicana”. Davvero, continuando a citare il presidente di ItalianiEuropei, “scompare uno dei maggiori protagonisti della vita politica e democratica del Paese del dopoguerra, la personalità che forse più di ogni altra ha rappresentato la continuità del ruolo di governo e della centralità politica della Democrazia cristiana nella storia della prima Repubblica”.

Uomo della mediazione. Capace di mettere in scacco, senza provincialismi, molti degli attentatori dell’indipendenza italiana. Americani compresi. Un vero uomo di Stato.

Autenticamente popolare, seppe frequentare, prima di altri, il nazionalpopolare.

Questi anni, di stolto bipolarismo muscolare, hanno confermato la previsione di Werner Raith, allora corrispondente da Roma del quotidiano berlinese Tageszeitung, in un’intervista rilasciata a Luigi Amicone per “Il Sabato“: “rimpiangerete Andreotti”. Ora non ci resta che ricordare Andreotti. Non certo secondo le linee della pessima storiografia militante de “Il Divo“.

Marco Margrita@mc_margritaPer leggere un pezzo di diverso segno, nel solco dell’indipendenza e del dibattito su cui si basa questo giornale clicca qui.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …