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Neoministro apre al nucleare: solito spregio della volontà popolare

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Nell’anno del Signore 2011 il novantaquattro percento degli italiani che hanno votato al referendum popolare, tra l’altro la stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto, ha scelto per l’abolizione del nucleare dalla penisola italiana. E questo è un fatto. Un altro fatto è che i referenda in questo paese lascino il tempo che trovano, così (tanto per fare il classico esempio) come il finanziamento ai partiti abrogato dalla volontà referendaria è stato reintrodotto surrettiziamente, ecco che anche l’abrogazione dello sviluppo nucleare sembra che possa essere reintrodotto stando alle parole del ministro Zanonato.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, fatto entrare nel direttivo nazionale del Partito comunista da Piero Fassino (poi sindaco di Padova per il Pd), dice la sua sull’uso dell’energia nucleare in Italia ai microfoni della trasmissione, che nasce come comica, ma è sempre più giornalisticamente rilevante: Un giorno da pecora, su Radio Due. Riguardo al nucleare, Zanonato dice: “Non mi piace quando si enfatizzano le cose demonizzandole. L’energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sé. In Italia si dovrebbe usare?”  “In Italia credo che non si possa fare, ma nel mondo c’è.” E se potessimo gestirla, si potrebbe usare anche in Italia? “Se avessimo i siti adatti, perché no?”.

Forse per i democratici che hanno costruito la loro carriera politica in un partito di matrice totalitaria la democrazia (quella vera), partecipata e dal basso lascia piuttosto indifferenti, ma obbiettivamente la domanda, se avessimo i siti adatti, perché no al nucleare?  non merita oggi nemmeno una risposta.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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