Rapa nui

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Annuntio vobis gaudium magnum: s’innalzano corali nell’aere di tutto il paese i peana, a consacrare i liberatori-redentori ed il supergoverno dell’amore che verrà.

Essendo anche il 25 aprile, stanno ad uopo giungendo adesso dall’oriente i Magi stracarichi di doni, in oro, incenso e mirra. Manca soltanto un’orazione di Marco Tullio Cicerone oppure del santo di Pietralcina una benedizione ad hoc.

Gli ex figli del sol dell’avvenire vanno sposi con gli ultraliberisti infine ufficialmente, dopo circa vent’anni da amanti clandestini. Quella che sembrava la brutale guerra dei Roses finisce invece a tarallucci e vino. In effetti copiando la Penelope d’Omero, di giorno facevano finta di scannarsi però by night si dividevano ben bene la torta a fette col manuale Cencelli.

Stando molto attenti peraltro a mandarci l’esoso conto a casa nostra dal compare pasticciere. Il Pd sconfitto e sfracellato intasca Camera, Senato, Friuli, Quirinale e Palazzo Chigi, malgrado Letta sia fifty-fifty. Berlusconi tramandato ai posteri nelle eccelse vesti di Napoleone ad Austerlitz, è pronto allora a cantare “o bella ciao”, dopo avere già intonato lesto “meno male che Giorgio c’è”.

Nel mezzo di tal bordello Tardo impero, le fanfare mediatiche della sinagoga al potere ossequiano prone l’imperante geriatria. Un governo ci può anche stare, ma non di certo rinnegando l’intera campagna elettorale e gli ideali sbandierati una vita. Dopo aver perbacco addirittura auspicato per settimane un cambiamento. Per codesti burattini giornalai, l’uomo che da 60 anni occupa un pubblico palazzo viene considerato un servitore dello stato, quasi un martire cristiano, oppure un sommo eroe dedito al comune sacrificio. Menzogne svergognate.

Così Giuliano Ferrara incarnando il grigiocratico pensiero unico, dà del fascista prezzolato a Travaglio Marco, reo confesso d’aver criticato il Napolitano doppio re. Dopo che i berluscones per anni ed anni l’avevano ingiuriato alla stregua d’un feroce comunista. Ciò che proprio non si riesce a digerire, è il perchè questa costituzione neolitica che giuristi da strapazzo definiscono la migliore al mondo, debba quindi per forza necessitare d’un garante. Forse, anzi di sicuro, gli unici garantiti per davvero sono ancora i Formigoni e gli Scajola, i Penati, il MPS ed il solito Silvio Berlusconi.

Il polverone alzato dai grillini comincia a scemare, lasciando intravedere una truppa di beceri ignoranti. Mentre la sinistra al caviale impalma la destra bunga-bunga, pare abbia trionfato la dottrina Volante-Quaqquariello del “simul stabunt, simul cadent”. Giusto chinon lo vuol vedere, ma è la perfida cricca e la perpetua casta contro il povero popolo italiano. Intanto sulla splendida torre del senese Mangia, il vile avvoltoio usuraio mira le stanche ossa dell’italicus che fa la spola nei discount, somigliando per giunta sempre più ad un tipico moai dell’isola di Pasqua, l’esotica e sperduta Rapa nui.

Con quelle facce basite e beote e quei cappelli tanto buffi, scrutano l’orizzonte in lontananza, sognando magari un profeta che non arriva da millenni o nella vana attesa d’una leggendaria profezia. Ma cribbio! Anche loro imbecilli, attendevano da tempo immemore il ritorno mitico della “balena bianca”. Ed il saccheggio può continuare

Luigi Cardarelli

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Di Redazione Elzeviro.eu

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