Grillo e di Stefano a confronto |
“Da una parte ci sono quelli che vogliono lo Stato, dall’altra c’è tutta la marmaglia di pazzi liberisti”.
Questo è il denominatore comune che lega indissolubilmente il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e il Movimento di CasaPound Italia. E non è un punto di importanza minima nei programmi dei due schieramenti, esso è la colonna portante dell’applicazione della strategia politica in caso di vittoria elettorale.
Molti se ne sono accorti da tempo: il M5S ha un’agenda politica simile in tutto e per tutto alle agende stanti sul lato estremo destro della politica, dove si trovano quei movimenti snobbati perché numericamente insignificanti e demonizzati dai media per il loro legame ad un passato scomodo e non troppo lontano.
Beppe Grillo e Simone di Stefano, vicepresidente di CasaPound, si sono incontrati fuori dal Viminale, in attesa di registrare il simbolo per le elezioni, e hanno intessuto un dialogo politicamente pregnante. Il leader assoluto del M5S ha espresso il suo disinteresse verso il problema dell’antifascismo:” Non è un argomento che mi compete”, ha detto, sottolineando che il suo pensiero viaggia verso tematiche ben più attuali e concrete.
L’intesa c’è, i due esponenti sembrano parlare lo stesso linguaggio, sembrano affrontare gli stessi temi partendo dal medesimo ragionamento per arrivare ad identica deduzione. Lo Stato deve tornare al centro, padrone dell’energia, altrimenti preda degli interessi privatistici delle multinazionali. Lo stesso Stato deve ridiventare padrone dell’emissione della moneta, con il controllo la Banca Centrale.
Tra gli argomenti non trattati ricordiamo la convergenza d’idee sulla necessaria uscita dell’Italia dall’eurozona, la riduzione dei parlamentari, i tagli alla politica e l’istituzione di un reddito di cittadinanza.
Il confronto sembrerebbe rappresentare il preludio di una più che possibile alleanza, tuttavia CasaPound deve fare i conti con una discreta parte dei grillini che ancora si richiama agli pseudo-principi dell’antifascismo militante, in particolare il gruppo impegnato nella protesta contro la linea ferroviaria denominata TAV.
Chissà dunque se sarà possibile vedere questo tipo di alleanza trasversale, forse unica nella storia della politica italiana.