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Coni…gelato dalla Raggi

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Il fatto più clamoroso delle cronache di questi ultimi giorni è senz’altro quello relativo alla polemica scoppiata tra il Presidente del Coni Giovanni Malagò e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Un fatto abbastanza clamoroso che vede da un lato chi ha la responsabilità della gestione di Roma capitale e chi invece rappresenta il Comitato Olimpico Nazionale ovvero l’intero movimento sportivo del paese.

La Raggi, come sappiamo, ha ritirato la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 sostenendo l’insostenibilità da parte dell’amministrazione cittadina dei relativi e futuri debiti e in generale degli impegni economici e finanziari che una simile manifestazione avrebbe comportato. Nulla da eccepire dal punto di vista formale, ognuno può fare le valutazioni che crede in proposito, ma probabilmente la Raggi dimentica che le Olimpiadi, estive o invernali, vedi quanto successo a Torino nel 2006, rappresentano un enorme volano in grado di portare denaro, infrastrutture e benessere ad una città facendola anche decollare dal punto di vista turistico ed economico con tutto quello che ne consegue. Per Roma erano infatti previsti 5,5 miliardi di investimenti e ben 7 miliardi di ricavi complessivi…alla faccia dell’insostenibilità finanziaria.

La Raggi inoltre dimentica, dimostrando tra l’altro anche una scarsa conoscenza dei meccanismi della politica interna intesa come insieme dei rapporti tra enti pubblici, che nel suo ruolo di primo cittadino non può permettersi di sbeffeggiare il presidente di un organo importante come il Coni dandogli “buca” all”appuntamento prefissato in agenda. Uno sgarbo questo che non può essere minimamente scusato o accettato: Malagò è stato bellamente snobbato, costretto a fare inutile anticamera nei corridoi del Municipio di Roma mentre la signora Raggi se ne stava comodamente seduta a mangiare in uno dei ristoranti della capitale.

La Raggi dimentica inoltre che la capitale d’Italia a livello di immagine non può permettersi di fare simili improvvise piroette all’indietro, una figuraccia questa…olimpica di fronte all’Europa e al mondo intero che, pur tenendo conto del legittimo pensiero del massimo rappresentante del Campidoglio, non è certamente un bel biglietto da visita e che ci fa piombare nel ridicolo di fronte all’opinione pubblica internazione. C’è appunto un’immagine pubblica, sia verso l’interno che verso l’esterno, che a nostro giudizio andrebbe tutelata ad ogni costo.

La signora Raggi d’altronde ha già “toppato” in precedenza scivolando sulla più classica delle bucce di banana, quando ha fatto rispedire al mittente l’innocua maglietta che la società della Lazio le aveva regalato con nessun altro intento se non quello di farle una carineria per il figlio tifoso. La sindaca per questo gesto non proprio carino ha addotto non ben precisati motivi di imparzialità sportiva…per una maglietta di calcio che tra l’altro appartiene ad una delle due più gloriose società della capitale ci sembra una reazione decisamente sopra le righe.

Un fatto è certo: gli Italiani votando per i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle avevano immaginato orizzonti di coraggio e rinnovamento politico. Obiettivamente di queste due caratteristiche sperate nella sindaca di Roma almeno per ora non ne vediamo neppure l’ombra. Semmai quello che sembra saltare fuori da queste prime maldestre decisioni è invece una certa mancanza di esperienza e diplomazia che a questi livelli si finisce sempre per pagare cara.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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