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Tutti insieme spassionatamente

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La manifestazione di Bologna ha riproposto una nuova versione della santa alleanza dei moderati, una coalizione che ora come ora potrebbe arrivare a lambire già il 30% dei consensi degli Italiani.

 

La grande manifestazione organizzata a Bologna dalla Lega e alla quale hanno partecipato in prima linea Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sembra aver sortito l’effetto di smuovere le acque torbide dell’attuale pantano politico-sociale del paese. Se prima di Bologna si poteva dire che a fronte dell’attuale partito di governo c’era solo e soltanto la fiera opposizione del Movimento Cinque Stelle oltre a quella…frantumata di tutti gli altri, ora, dopo la dimostrazione di forza da parte di Salvini nella piazza di Bologna, da sempre feudo storico della sinistra, si può dire che il panorama politico sembra essersi improvvisamente risvegliato. La triplice alleanza suggellata dai tre leader nel capoluogo emiliano di fronte ad una folla immensa, almeno cinquantamila “tifosi”, potrebbe rappresentare una sorta di “ritorno” rieditato e aggiornato di quello che fu l’antico Popolo delle Libertà.

I commenti da parte degli esperti politologi non sono stati per altro lusinghieri e ancora meno quelli della sinistra che, non senza un certo qual senso di stizza, ha parlato di un centrodestra che assomiglia più ad una destra con lo spostamento del baricentro verso i nuovi alleati di Anne Marie Le Pen ovvero Salvini e Giorgia Meloni. Berlusconi, sempre secondo i vari soloni della nazione, nella sua nuova veste di alleato non ci farebbe proprio una gran bella figura rimanendo relegato al massimo al ruolo di portatore d’acqua del Matteo di verde vestito. A nostro parere potrebbe invece essere vero che al momento non esiste ancora un leader dichiarato. Perché se è pur vero che a livello di potenziale elettorale la Lega ha ormai sorpassato Forza Italia grazie alla sua politica rigida di fronte alla marea dilagante dell’immigrazione e alla conseguente umiliazione dei cittadini italiani ridotti al ruolo di sudditi, è comunque da rimarcare il fatto che Berlusconi continua a rappresentare l’anima dell’Italia moderata.

Potremmo dire che se Salvini può essere considerato in questo momento il leader dell’azione, Berlusconi dal canto suo ma anche dall’alto della sua maggiore esperienza lo è per quanto riguarda il pensiero e la strategia politica. Giorgia Meloni in questo asse rappresenterebbe, con il suo potenziale 4% dei consensi, per ora solo un buon alleato rappresentante di una parte dei resti sparsi della vecchia Alleanza Nazionale. Quanto ci sia in questa triplice alleanza della destra vera e propria e dell’ex area di centrodestra è presto per dirlo: saranno i prossimi appuntamenti elettorali a stabilire la vera collocazione perché una cosa che dimenticano molti addetti ai lavori è che il posizionamento di una coalizione non lo da in fondo la dirigenza politica ma piuttosto gli elettori con il loro consenso alle componenti di quella stessa coalizione. 

E’ chiaro che se la Lega dovesse mantenere i livelli raggiunti alle ultime elezioni regionali la fascia di capitano della squadra andrebbe per ovvi motivi a Salvini con Berlusconi che rimarrebbe come una sorta di primo consigliere nonché punto di riferimento per il giovane leader del Carroccio. Discorso ovviamente diverso se ad affermarsi come primo partito fosse Forza Italia. Comunque al di là dei commenti piccati e…preoccupati di una sinistra sempre più debole e divisa, non sappiamo infatti quanto il nuovo soggetto politico dei fuoriusciti dal PD potrà essere devastante per Renzi, un fatto è certo: che si chiami destra, che si chiamo centrodestra o partito dei moderati, con questo nuovo soggetto politico dovrà fare i conti chi ha portato il paese sull’orlo della disperazione e del tracollo.

Al di là delle urla scomposte di Grillo, delle promesse non mantenute del buon Matteo e delle nostalgie veterocomuniste dei transfughi del PD, il nuovo soggetto che qualcuno ha simpaticamente battezzato “Be-Sa-Me” potrebbe essere in grado di dare una bella scossa di adrenalina e magari contribuire a spostare di nuovo l’asse della politica nazionale. Chi alla fine comanderà lo vedremo poi, per ora l’obiettivo prioritario resta quello di mandare a casa chi…pretende di comandare in questo momento senza averne gli attributi.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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