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I predicatori dell’odio nelle nostre città sono tanti, e impuniti. Nei grandi mercati capita spesso di vedere seminatori di ideologie estremiste abbigliati in babbucce e palandranecon mogli sotterrate sotto veli e coperte di colore nero, oziosamente disquisendo del più e del meno, guardando con malcelato disprezzo i nostri vecchi venditori di frutta verdura. Ma oggi vorrebbe rassicurarci il ministro degli interni Alfano, dicendo che una manciata di persone è stata espulsa dal nostro paese. Come se accompagnare qualcuno fuori dai nostri confini volesse dire non permettergli di rientrare.
«Dalla fine di dicembre abbiamo espulso nove soggetti: 5 cittadini tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano ... Avevamo detto che avremmo stretto i controlli e lo abbiamo fatto prima di Parigi. I soggetti espulsi erano tutti con permesso di soggiorno per lunga residenza in Italia, stavano qui da anni e due di questi hanno coinvolto le rispettive famiglie per mandarle in Siria a combattere. … Tra gli espulsi vi sono anche soggetti autoradicalizzatisi sul web, internauti molto attivi, persone che hanno aderito all’Is, reclutatori … Abbiamo radiografato un numero di soggetti molto superiore a cento, sospettati di attività terroristiche jihadiste, … questo lavoro si sta ulteriormente intensificando.»
Ben cinque sono italiani partiti per la Siria. I 59 combattenti anti Assad non sono soggetti presenti in Italia ma persone che «in qualche modo hanno avuto a che fare con il nostro Paese». Due di questi 59 hanno doppia nazionalità. Il riserbo, ha concluso Alfano, deve essere mantenuto alto per non dare vantaggi ai terroristi, promettendo presto altre espulsioni.
