Nemmeno un mese fa usciva lo scandalo di Mafia Capitale legato al “commercio” di immigrati clandestini nel territorio italiano.
Una miriade di associazioni, cooperative e quant’altro si sono rivelate le protagoniste di questo squallido mercanteggiare, in cui le vittime erano non solo gli immigrati, ma anche i cittadini italiani, i cui soldi da contribuenti finivano puntualmente per finanziare questi progetti poco trasparenti.
Eppure a sentir la cronaca la situazione romana pare non essere cambiata dato che i rom continuano a bivaccare per la città, senza che un concreto e puntuale programma di integrazione venga attuato e fatto rispettare. Così ogni mattina al parco giochi di via del Tintoretto all’Eur una colonia di zingari giunge sul posto per compiere le “faccende di casa”, ovvero fare il bucato, stendere pantaloni e biancheria intima, trasformando le fontanelle pubbliche in veri e propri lavatoi.
Questa è l’ulteriore riprova dell’inutilità delle cooperative sorte con l’intenzione di creare “programmi d’integrazione” per i rom. Milioni di euro, spesso pubblici, vengono incanalati verso questi fantomatici progetti, come la cooperativa di Buzzi ha recentemente dimostrato, che non verranno mai realizzati. Ci chiediamo come l’amministrazione comunale romana possa rimanere passiva, nonostante i recenti scandali, di fronte a questa situazione di degrado e abbandono di strutture pubbliche.
Così come è ora la situazione i rom possono essere una risorsa solo per le tasche di certuni politicanti che avranno sicuramente modo di riciclarsi e tornare nel giro dell’associazionismo selvaggio.