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Le Femen rubano una statuetta del presepe

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Anche oggi nella giornata del Natale le attiviste ucraine hanno voluto dar sfoggio dei loro avvenenti “seni” a tutto il mondo. Il gruppo “sexetremist“, così si autodefiniscono, non poteva non mancare a nella Città del Vaticano dove il papa ha tenuto oggi il tradizionale discorso Urbi et Orbi. Il papa oggi aveva giustappunto toccato una tematica molto delicata, quella dei bambini abusati, chiedendo un particolare sforzo per venire in loro aiuto.

Le Femen hanno deciso di interpretare a modo loro queste parole e così una delle attiviste, a seno ovviamente scoperto (sul corpo campeggiava la scritta “Dio è donna“, cui noi aggiungiamo un bel “e chissenefrega non ce lo metti?”), ha sottratto una statuetta del presepe. Dalle immagini parrebbe essere proprio quella di un bambino, non sappiamo però se si tratta del Bambin Gesù o di un semplice cherubino. Significato di questo gesto? Non si sa. Voleva forse sostituire il bambino con una bambina? Inutile porsi domande, dato che i gesti di queste attiviste non ci sono mai risultati troppo chiari (come quando distrussero la croce ucraina posta in memoria delle vittime dello stalinismo).

Le Femen nacquero in risposta al turismo sessuale ucraino, per difendere i diritti delle donne; vediamo oggi come questo nobile obiettivo sia stato completamente dimenticato, per far spazio alla trashpolitik, quella della ricerca sfrenata del cattivo gusto purché faccia audience.

Ahinoi non abbiamo ancora visto le Femen manifestare davanti a qualche sinagoga israeliana per tutte le donne palestinesi morte quest’estate a seguito dei bombardamenti. Le donne dell’Arabia Saudita e dello Yemen, paesi dove vige la shar’ia (legge islamica che sancisce la subalternità della donna rispetto all’uomo) stanno ancora attendendo, e forse inutilmente, l’arrivo delle Femen. Strano modo di scegliere i propri obiettivi per un movimento che si dice pronto ad attuare la rivoluzione femminista nel mondo nel prossimo 2017!

Ricordiamo anche al gruppo di attiviste ucraine che nella Chiesa Cattolica operano all’incirca 730.000 suore, alcune dedite alla clausura, altre alle missioni e altre ancora alla semplice amministrazione. Anche loro son donne e anche loro vanno rispettate in quello in cui credono e in quello che fanno e di certo bighellonare con le “tette al vento” in mezzo a Piazza San Pietro non è il modo migliore per aiutare queste persone.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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