La repubblica a maggioranza ebraica (ma con circa un quinto di mussulmani) di Israele scalda i motori e negli ultimi giorni i suoi generali stanno proferendo frasi sempre più preoccupanti per quanto riguarda il futuro della zona mediorientale. Ebbene ci giungono notizie che nemmeno ai primordi della guerra del Golfo ci giungevano.
Si parla di un epico svuotamento della città di Tel Aviv, la capitale de facto, e trasferimenti degli esodati tutti verso gli altri centri urbani del paese. Questa stessa ipotesi venne nettamente smentita e non avallata dai politici israeliani nei primissimi anni Novanta, alle soglie della guerra del Golfo.
Inoltre solo ieri un generale dell’esercito, dopo avere presagito ésodi interni al paese afferma con nonchalance che, prima di vedere Teheran con un arsenale bellico nucleare, i bombardamenti sul territorio persiano soggiungerebbero certamente da parte degli stellati a sei punte. E si tratterebbe di una guerra giungerebbe nefasta, non foss’altro per la forte militarizzazione dei paesi bellicosi.