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Perché votare per i referenda della Lega

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Sul sito vieniafirmare.org sono spiegati i motivi per cui una persona dovrebbe recarsi presso i gazebo della Lega e firmare per le proposte di referendum avanzate dal partito in questione. Se anche l’iniziativa è mossa da una evidente macchina del consenso a favore del Carroccio, la sostanza è quella che conta. Proporre referendum sui temi in questione appare sacrosanto, ecco dunque perché recarsi a firmare: la possibilità di voto è estesa (e verranno aggiornati i dati sul sito sotto riportato) al finesettimana imminente (7/8 giugno). Clicca qui per vedere la mappa dei gazebi dove si raccolgono le firme a favore dei referenda.

Vediamo perché dovremmo firmare e sostenere questi quesiti di mutamento della Legge: 

PRIMO QUESITO:
STOP AI CONCORSI PUBBLICI  PER GLI IMMIGRATI.
Il quesito chiede di abolire la norma, sostenuta dall’ex Ministro Kyenge, che consente agli immigrati di partecipare ai concorsi pubblici

In un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, con il record di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ha superato il tasso del 42% e il tasso di disoccupazione generale pari al 12,9%, dobbiamo  pensare prima al futuro della nostra gente e dare perciò precedenza ai cittadini italiani
Abrogando questa legge tuteliamo il requisito della cittadinanza nell’accesso ai concorsi pubblici (ospedali, scuole, enti pubblici, ecc.).

Testo del quesito referendario

Volete che sia abrogato:

il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, nel testo risultante per effetto delle modificazioni introdotte dall’articolo 7 della legge 6 agosto 2013, n. 97, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013”, limitatamente alle seguenti parti: articolo 38, comma 1, limitatamente alle parole: “e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente”; articolo 38, comma 3-bis: “3-bis. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria.”? 

SECONDO QUESITO:
PER LIBERARE LE STRADE DELLE NOSTRE CITTA’

Il quesito chiede di abrogare la Legge Merlin del 1958 che è la causa, fra l’altro, della prostituzione di strada.
Finalmente sarà possibile non solo regolare e controllare la prostituzione al fine di tutelare la salute pubblica e combattere il degrado, ma anche tassare tale attività, come già avviene in Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svizzera. Le entrate fiscali, che alcuni studi stimano in circa 4 miliardi di euro all’anno, consentiranno di ridurre o eliminare alcune tasse che gravano sui cittadini.
Abrogare la Legge Merlin significa anche contrastare la criminalità organizzata, la tratta e lo sfruttamento della prostituzione e portare ordine e sicurezza nelle nostre città.

Testo del quesito referendario

Volete che sia abrogata:

la legge 20 febbraio 1958, n. 75 recante “Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento altrui”?

TERZO QUESITO:
ABOLIRE LE PREFETTURE

Il quesito chiede di abolire le prefetture, istituzioni di origine napoleonica che non hanno più motivo di esistere.
Mantenerle è un vero e proprio spreco che costa ai contribuenti oltre 500 milioni di euro all’anno, di cui l’80% per pagare stipendi e spese di gestione e rappresentanza. 
Abolendo le prefetture, le competenze verranno attribuite alle questure e agli enti locali come avviene in molti Paesi europei, ad esempio in Germania, con conseguente risparmio di soldi pubblici. 

Testo del quesito referendario

Volete Voi che siano abrogati:

– il regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, recante “Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”, nel testo risultante per effetto di successive modificazioni ed integrazioni limitatamente alle seguenti parti: articolo 1, comma 4, limitatamente alle parole: “dal prefetto e”;

articolo 2;

– la legge 1° aprile 1981, n. 121, recante “Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza”, limitatamente all’articolo 13;

– il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante “Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”, nel testo risultante per effetto di successive modificazioni ed integrazioni, limitatamente all’articolo 11;

– la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla L. Cost. 18 ottobre 2001, n. 3”, limitatamente all’articolo 10;

– il decreto del Presidente della Repubblica 3 aprile 2006, n. 180, recante “Regolamento recante disposizioni in materia di Prefetture-Uffici territoriali del Governo, in attuazione dell’articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni”;

– il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario”, convertito, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, limitatamente all’articolo 10?

QUARTO QUESITO:
ABROGARE LA LEGGE MANCINO

Il quesito chiede di abrogare la Legge Mancino del 1993 perché contrasta la libertà di espressione e colpisce chi manifesta le proprie idee.

Con la scusa della discriminazione razziale, etnica e religiosa, attraverso questa legge ci impediscono di difendere i nostri valori, la nostra storia e la nostra cultura.
Abrogarla significa garantire a ogni cittadino la libertà di esprimersi liberamente senza incorrere in sanzioni penali. 

Testo del quesito referendario

Volete che sia abrogato:

il decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, recante “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, convertito, con modificazioni, in legge 25 giugno 1993, n. 205?

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Di Redazione Elzeviro.eu

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