Non solo Renzi è diventato premier a 39 anni

Non fa parte della storia repubblicana , perché l’incarico gli fu conferito da re Vittorio Emanuele III, ma anche Benito Mussolini divenne presidente del consiglio a 39 anni. Nessuno però lo dice, come se la sola pronuncia del suo nome fosse passibile di reato per incitamento alla ricostruzione del disciolto partito fascista.

Eppure nessuno è ricordato sui libri di storia più di lui: nessuno ha saputo creare un modello di società coriaceo come il suo, che è durato negli anni e persiste nel dna di ogni italiano, come sottolineò il Duce stesso: “io non ho inventato il fascismo: l’ho tirato fuori dall’inconscio degli italiani”.

Attualmente, neanche Obama e nemmeno Putin hanno un’idea precisa sul mondo globalizzato che si va formando a scapito dei cittadini, quindi diventa difficile (se non impossibile) proporre un modello. Posto che il governo Renzi tenga: posto che superi i vari ostacoli, il suo esecutivo è nato da uno sgambetto (per usare un eufemismo) nei confronti di un compagno di partito, mica dalla marcia su Roma scaturita con l’intento di salvare un’Italietta devastata dalla I guerra mondiale, da governi deboli e dal comunismo imperante dopo la cruenta rivoluzione di Lenin.

Altri tempi sì, ma anche altri uomini, con una spina dorsale d’acciaio e non di gomma. Adesso basta una convention di tre giorni in una stazione di Firenze per inneggiare all’uomo nuovo della storia d’Italia. Occhio a non esagerare . “Ecce Homo” venne detto da Pilato a proposito di Gesù Cristo, evidentemente a Giuliano Ferrara è scappata la mano, pardon la penna, quando l’ha scritto a proposito di Matteuccio. Se saprà far fiorire le rose in mezzo a tutte le spine che pungono l’Italia da ogni parte facendola sanguinare , lo applaudiremo anche noi. Per il momento difendiamo il nostro diritto al dubbio, poi si vedrà.
Giuseppe Franchi