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L’esecutivo delle lobbies: Governo Renzi I

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E’ nato il primo (e speriamo ultimo) esecutivo Renzi: l’incarico più chiacchierato, quello all’Economia, è andato a Pier Carlo Padoan (già consigliere economico sia di Amato che di D’Alema, direttore esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale, attualmente vice segretario generale dell’OCSE e presidente ISTAT). Una figura che non rottama assolutamente la linea guida imposta dall’usorocrazia bancaria; si vocifera che la nomina di Padoan sia stata fortemente caldeggiata da Napolitano. Per rendere l’idea, il premio Nobel Krugman l’ha definito “l’uomo dei cattivi consigli” (ritenendolo uno dei responsabili della crisi argentina, – e di quella greca aggiungiamo -).

Agli esteri assume l’incarico la piddina Federica Mogherini, che ricorda una Boldrini più giovane: membro del Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti, pacifista (già dei Ds all’epoca della falce e martello nel simbolo), sarà presto chiamata a discutere vicende intricatissime come Venezuela o Ucraina.. e, pensando ai due marò.. preferiamo non fare previsioni.

L’incarico di Ministro per le pari opportunità va a Marianna Madia, giovanissima, classe 1980, lanciata da Veltroni alle elezioni del 2008 come capolista in quota. Adesso con scarsa esperienza politica viene chiamata ad un incarico ministeriale. Fa parte dei 22 parlamentari PD risultati “assenti” alla votazione sul provvedimento noto come “scudo fiscale” il giorno 2 ottobre 2009: il provvedimento passò per soli 20 voti) e bisogna rammentare che la Madia ha avuto una relazione sentimentale con Giulio Napolitano, figlio del Presidente tutt’altro che istituzionale… pura casualità (?).

Giuliano Poletti, presidente di Legacoop Nazionale e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, è il neo ministro del lavoro. Per i più maliziosi il pensiero può andare alle tasche della sinistra, per le quali pare non esista conflitto d’interesse…

La lista prosegue con il contentino ai tre del NCD (fra cui la conferma della Lorenzin alla sanità, lei diplomata al classico..). Alla giustizia Orlando, in possesso di maturità scientifica: coerenza… certo! E la conferma arriva dalla nomina della Pinotti alla difesa, lei invece è insegnante, laureata in lingue moderne. Anche Angelino Alfano riconfermato agli Interni, ma, per ora, non come vice premier.

All’istruzione va il segretario di Scelta Civica, la Giannini: proprio Scelta Civica che ha da sempre sponsorizzato la scuola privata a scapito di quella pubblica. Il buon Dario Franceschini? Poteva mancare? No, certo che no: a lui vanno i beni culturali, uno dei nostri migliori poltronisti, lo conosciamo bene.

Chi ha gioito per l’assenza della Kyenge viene presto smentito, sarà capolista al Nordest alle prossime europee.
Concludiamo ampliando l’analisi: ci si è meravigliati perchè trattasi di un governo per metà composto da donne, tenendo ben presente l’incarico di questi inetti, crediamo si tratti maldestro un tentativo di imitare la recente  nomina di eco mondiale a capo della Federal Reserve. L’incarico è infatti andato per la prima volta nella stori ad una donna, Janet Yellen.

Ronny Dentice

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Di Redazione Elzeviro.eu

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