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Repubblica tocca il fondo e piange per la sconfitta di Fazio

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Repubblica ha oggi levato un malinconico lamento, piuttosto simbolico perché talmente povero e basso nello stile e nei contenuti che non può non rappresentare la totale decadenza del giornale e dell’ala politica cui si rifà.

Curzio Maltese tra le pagine del giornale di Scalfari ha dato oggi forse il peggio di sé, parafrasando la diatriba tra Fazio e Brunetta con uno stile da scolaretto elementare.

Il giornalista dà per certo che la strategia dell’on. Brunetta, ospite di “Che tempo che fa“, fosse quella di bloccare i contratti, plurimilionari, tra la Rai e due comici come Benigni e Crozza. Curzio Maltese non ci chiarifica però le prove di una connessione tra l’aver reso pubblico lo stipendio vergognoso di Fazio, anche se pubblico già lo era, e il fallimento da parte della Rai di chiudere un accordo con i due comici.

Lo show del giornalista non finisce qui, tra le righe si può leggere un acceso livore nei confronti delle reti Mediaset, che secondo il Maltese sarebbero ora in festa per l’eliminazione di una concorrenza difficile (ciò implicherebbe la presenza di Berlusconi dietro le parole di Brunetta, dato che quest’ultimo non ha nessun contatto diretto con l’emittente privata). Questo però va in netta contraddizione con quanto si legge dopo, perché il giornalista di Repubblica dichiara in sostanza che la Rai sia influenzata in buona parte dalle decisioni del Pdl, partito che raccomanderebbe suoi uomini al servizio pubblico….Ma tutto questo come può combaciare?

Se anche la Rai appartiene in qualche modo indiretto a Berlusconi, fatto alquanto improbabile, come può allora Mediaset dirsi contenta della sconfitta di un’affiliata del suo stesso padrone? Qua c’è tutto il più becero complottismo insinuatore che basterebbe per far rettificare l’articolo con le dovute scuse.

Oltre alle questioni “tecniche” ci sono quelle sostanziali, quelle da cui prende spunto l’articolo, ovvero dalla presunta “illiceità” di Brunetta nell’aver spifferato a mari e monti lo stipendio di Fazio, invece che rispondere alla domanda posta sulla questione Alitalia. Come già detto prima lo stipendio di Fazio era già pubblico e conosciuto, ma di sicuro fa tutto un altro effetto sentire tale cifra al teleschermo, cosa che ha spaventato e non poco sia Fazio che tutti i militanti d’apparato.

La domanda su Alitalia poi era di livello “infimo“, la classica questione che porrebbe un economista neocon e neoliberal ai suoi studenti modello pronti a cavalcare le onde finanziarie di Wall Street: Fazio ha affermato che la mancata vendita di Alitalia cinque anni fa ha fatto perdere oltre 4 miliardi allo Stato italiano. Ora sappiamo benissimo che le vendite del patrimonio pubblico vengono effettuate per coprire il debito pubblico, è una ricetta vecchia di 40 anni, peccato però che tale soluzione non abbia mai funzionato, perché non solo il debito non è mai stato intaccato, ma lo Stato si è anche venuto a privare di settori fondamentali dell’economia.

Fazio, da quando è diventato discepolo dei più scaltri repubblicani d’oltreoceano?

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Di Redazione Elzeviro.eu

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