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Imbrattatori dalla svastica facile e associazioni buoniste

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Buonismo: l’elegia dell’ignoranza.

SETTIMO MILANESE (fraz. Vighignolo) – Ancora una volta oggetto della cronaca è il muro vicino alla scuola elementare, o come si dice ora, primariadi via Matteotti. Elementare non andava più bene: forse si è ritenuto che tale termine potesse essere discriminatorio per i pargoletti che si accingono ai primi anni di formazione, rispetto ai sovraordinati delle “medie” e delle “superiori”. Peccato, ma continuiamo placidamente, come sempre facciamo, a chiamare le cose col loro nome. Una becera scritta con lo spray, la potete vedere, segue al gesto analogo di ignoti che lo scorso gennaio scrivevano sul medesimo muro: «L?Europa è bianca. Giudei tornate nel deserto», con altresì una svastica disegnata.

La scuola, insieme con l?associazione «Nuovi colori», ha permesso all?artista Eugenia Garavaglia di dipingere un murale colorato con una pergamena portata nel becco da un uccello che pare un’oca, ove c’è scritto (si nota ancora dalla foto): «essere diversi non vuol dire non essere amici degli altri, anzi meglio essere diversi». Probabilmente nella notte tra venerdì e sabato, qualcuno ha scritto con lo spray: «non si è mai visto un negro che vola», disegnando altresì accanto la solita svastica.

La reazione dei volontari dell’associazione è stata questa: «abbiamo già deciso che sistemeremo il disegno in modo da cancellare la scritta: non vogliamo dargliela vinta. Decideremo se fare un?altra giornata di festa con i bambini o un?altra iniziativa per ribadire che in questa città nessuno è straniero».

Ora, con tutta probabilità chi agisce di notte e invera una pseudo battaglia del genere non ha la minima idea di quello che sta facendo, oppure è un gran vigliacco perché non si assume la responsabilità del gesto, che va a rovinare un lungo lavoro come quello dell’autrice del murale. Inutile sperticarsi in lunghe critiche nei confronti di questa azione: i carabinieri sono sulle tracce degli autori delle imbrattature  e ci si augura riescano ad individuarli e che sia conferita loro una giusta ed esemplare punizione.

Se però si può muovere anche qualche critica a questa associazione, e pare proprio che sia d’uopo, l’atteggiamento buonista di certi perbenisti non può che acuire il risentimento di quegli individui che, beceramente, pensavano magari pure di far ridere… Il messaggio nel becco della colomba, anzi dell’oca, sembra proprio essere dal contenuto sbagliato “meglio essere diversi”. No: il messaggio da inculcare alla spugnosa mente dei bambini è semmai quello per cui le diversità vadano accettate e rispettate quando siano dettate da motivi seri e concreti ed accolte nell’alveo della legalità. La smania di screditare la maggioranza esaltando aprioristicamente la minoranza è di una dabbenaggine inaudita.

Anche la reazione al gesto di questi pseudonazisti imbrattatori appare senza indugio inutile: voler ribadire infatti che nessuno è straniero è un vecchio modo di dire buonista che ha come unico risultato che i pochi che vogliono l’integrazione la vogliano ancora di più e la propagandino con questi mezzi discutibili (murales con frasi da far cadere le braccia), mentre i preservatori dell’identità nazionale vedano solo una gran buffonata in tutto ciò: dal murale, al tentativo di integrazione, allo ius soli, et similia. I conservatori si spingeranno allora a criticare anche la spendita del denaro per il progetto, che sarà giudicato inutile. Il buonismo, insomma, soprattutto quando diffuso con superbia, erge muri insormontabili nel civile dibattito. In questo caso il denaro per il murale è stato comunque profuso dai genitori dei bimbi della scuola elementare; buon pro faccia loro: che ognuno spenda i soldi suoi come meglio crede…

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Di Redazione Elzeviro.eu

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