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Negazionismo: al rogo gli eretici?

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Recentemente è stato approvato nel Commissione giustizia del Senato, l’emendamento che prevede tre anni di reclusione (sette e mezzo con le aggravanti) e multe fino a diecimila euro per chi “nega o minimizza crimini di genocidio”. L’emendamento è stato votato da Pd, PDL, Scelta Civica, SEL e due senatori del Movimento 5 Stelle.

Uno scenario che ricorda quello religioso: se la tua opinione è differente sei un eretico, hai compiuto una scelta divergente, quindi devi essere punito. 

Ma la nostra non è una Repubblica democratica e laica?

L’emendamento proposto da Rosaria Capacchione (PD), vuole istituire la repressione penale delle opinioni.

Poveri noi e povero Voltaire, che si starà rivoltando nel suo sepolcro.

Proprio lo scorso anno, il Conseil Constitutionnel francese ha bocciato la legge che puniva il negazionismo del genocidio armeno, approvata dalla Camera, ritenendo che negasse la libertà di espressione.

E non sarebbe dunque una disposizione incostituzionale anche in Italia?

La nostra sempre più ignorata Costituzione stabilisce con l’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, pure se profondamente errata, aggiungerei.

Noi tutti abbiamo il diritto di esprimere la nostra opinione, infondata o sbagliata che sia, difendiamolo questo diritto pagato con  vite, sudore e sangue.

Un provvedimento simile si è tentato anche nel 1997, ma fu scongiurato dalla protesta di numerosi e stimati storici italiani, contro una disposizione che avrebbe imposto una verità assoluta. E l’ottica che presuppone una verità assoluta è prettamente religiosa, non scientifica e questo indubbiamente mette a repentaglio la libertà di ricerca storica.

Secondo molti studiosi le numerose leggi “antinegazioniste” presenti sul territorio europeo, hanno comportato un incremento dell’antisemitismo tra la popolazione, una censura e autocensura nella ricerca storica.

Anche questa volta la reazione degli storici italiani non si è fatta attendere, l’appello è forte, netto:  “Contro il negazionismo per la libertà di ricerca”

(http://www.sissco.it/index.php?id=28).

In un Paese come il nostro, che ancora non ha fatto pace con se stesso e la sua storia, non c’è utilità nel negare la libertà al dissenso, la libertà dell’eretico che oppressa e stracciata lo rende martire. E non sia mai che un personaggio quale potrebbe essere Priebke ad esempio, passi da persecutore a perseguitato.

Perché una verità imposta dall’alto finisce sempre per ottenere il risultato opposto a quello sperato.

Allegra Romana

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Di Redazione Elzeviro.eu

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