di Maurizio Blondet*
Poche parole bastano: nella votazione UE, abbiamo dimostrato davanti a tutti i nemici quel che cantiamo nell’inno anti-nazionale: che “non siam popolo, siamo divisi e perciò saremo calpesti e derisi”.
I 5 Stelle non hanno alcuna capacità di formulare un concetto qualunque di “Interesse nazionale”: sono la Lega Sud particolarista, più vogliosa di assestare una pugnalata al cosiddetto “alleato di governo” che mostrare unità. Ovviamente ne subiremo le conseguenze per anni.

Perché vediamo al confronto i tedeschi
Non hanno solo la giovane dura, fanatica anti-sovranista Von Der Leyen al posto del senile ubriacone Juncker.
I tedeschi già occupano una serqua di presidenti indipendenti dal Parlamento:
la Banca Europea d’Investimento (BEI) – Werner Hoyer
- La Corte dei Conti europea – Klaus-Heiner Lehne
- Meccanismo Europeo di Stabilità – Klaus Regling –
- insomma le casse e i soldi
Occupano tre segretariati generali su quattro:
- Quello della Commissione
- Del Servizio Europeo di Azione Estera
- Quello del Parlamento Europeo
Quest’ultimo è occupato da Klaus Welle, uomo di partito (Merkel) inchiodato a quel posto da dieci anni, è lui che guida tutta l’amministrazione dell’assemblea e dei suoi 8 mila funzionari e quindi dispone di tutto l’apparato burocratico che è il vero motore anti-sovranista, capace di tutto dietro le quinte.
Ancora tedesche sono le tre presidenze più importanti
affari esteri, commercio internazionale, agricoltura. Persino i francesi sono stati espulsi dai posti che veramente contano: hanno la Lagarde alla BCE, di cosa debbono lamentarsi? Il resto se lo accaparrano i germanici e i germanofoni, gli anseatico-finlandesi. Gli stati di 5 milioni di abitanti che, come è noto e comprovato, sono i cani da guardia di Berlino e i custodi delle sue imposizioni economiche al Sud.
Infine, scrive Coralie Delaume:
molti tedeschi si spartiscono i posti di coordinatori di commissione, poco visibili al pubblico ma cruciali perché sono loro che ripartiscono il lavoro parlamentare. Otto coordinatori di commissione del Parlamento sono germanici contro un solo francese. Sei coordinatori Verdi sono tedeschi contro un solo francese.
Ora, credete che questi tedeschi, ancorché di vari partiti e provenienze, si divideranno su qualche tema, in Europa? No. Saranno un blocco unitario impenetrabile da divisioni e distinguo: nella UE, agiscono da “tedeschi” non da verdi, socialisti, CDU.
E a noi è stato dato al posto di Tajani
il presidente del Parlamento: David Sassoli, una mezza figura, scelto perché possa dimostrare tutto il suo odio virulento verso il governo del paese da cui viene, e favorire la sua fazione contro l’interesse nazionale.

Vorrà dimostrare ogni volta che potrà, quanto lui odia Salvini, e come desideri stangare “i populisti” italiani. Sarà il più utile alleato dei germanici, essendo il suo scopo rimettere al governo dell’Italia il Partito che ha chiuso un occhio sulla mafia nigeriana e sostenuto la politica di rovina economica di Mario Monti – e continua ad essere votato dal 20 per cento degli italiani. Ed ora può sperare di tornare al governo con la Lega Sud grillino-arretrata.
E’ storia antica che si ripete. Tanto ripetitiva che non vale la pena di spenderci altre parole. Saremo calpesti e derisi dagli stranieri, perché ce lo siamo voluto.