Le gravi accuse rivolte dal neopresidente USA a Vladimir Putin, rientrano nella logica di una collaudatissima strategia americana: aizzare il popolo contro un nemico esterno, in modo da distrarlo dalle difficoltà interne. Una mossa che, tuttavia, rischia di incendiare i già precari equilibri internazionali.
di Antonio Di Siena
Quindi il progressista, liberale e pacifista Biden ha dato dell’assassino a Putin. Ora, che alla Casa Bianca abbiano fra le priorità più urgenti quella di riunificare un popolo dilaniato da una quasi guerra civile mi pare più che sensato. E che per farlo si tenti di ricompattarlo ricorrendo al vecchio trucchetto del “nemico esterno” lo è altrettanto.
Ma così facendo Biden sta davvero giocando col fuoco. Perché aggrava di molto uno scenario già tesissimo a causa del costante aumento della presenza NATO nel Baltico e del riacceso conflitto ucraino. E rimescola ancor di più le carte delle alleanze – oggi molto più fluide e incerte – dopo le recenti accuse a Bin Salman e all’Arabia Saudita.