Elzeviro Informazione indipendente
Un anno dopo, il risultato è lo stesso. Cambia il punteggio, ma non la sostanza: la Spagna domina la finale dell?Europeo Under 21 contro gli azzurri, evidenziando una differenza incolmabile a livello giovanile, dopo la disfatta di Euro 2012. L?Italia, arrivata in finale sulle ali dell?entusiasmo dopo aver battuto, in semifinale, la temibilissima Olanda, esce ridimensionata dallo scontro con gli iberici. La difesa, finora perfetta e vero punto di forza della selezione italiana, mostra tutti suoi limiti contro un reparto offensivo, quello iberico, di altro livello. In generale, l?organizzazione tattica degli azzurri è da rivedere: il centrocampo è rimasto per tutta la partita in balia dei palleggiatori spagnoli, senza mai riuscire ad eseguire un efficace pressing. Perché ostinarsi nel riproporre un 4-4-2 con poco filtro nella zona centrale del campo, quando la nazionale spagnola, dotata di centrocampo a 3, fa del possesso palla a centrocampo la chiave del suo gioco? Domanda che resterà senza risposta. Nel naufragio italiano, si salvano solo Bardi, promettente portiere di proprietà dell?Inter, Immobile, autore del gol del momentaneo pareggio, e Florenzi, protagonista di qualche buon inserimento. Insigne, il più atteso fra i giocatori italiani, fallisce clamorosamente intestardendosi in dribbling dalla scarsa efficacia. Verratti non riesce a dettare i tempi di una squadra in confusione, sopraffatta dalla qualità del suo avversario. Troppo forte la Spagna. Proprio come un anno fa.
L?Italia parte male, e già al 6° minuto va sotto. Bello spunto di Morata, cross al centro e Thiago Alcantara, lasciato colpevolmente libero, insacca di testa. E? solo il primo dei tre gol del centrocampista del Barcellona: il migliore in campo è senza dubbio lui. Una partita da 10 in pagella: fa impazzire la retroguardia italiana. All?11°, però, la reazione: lancio lungo a scavalcare la difesa spagnola, Immobile anticipa tutti e con un tocco sotto batte De Gea in uscita. E? il gol dell?1 a 1, ma l?Italia non sembra in grado di reggere il ritmo della Spagna. Bardi nega prima a Morata e poi a Koke il 2 a 1, ma è solo questione di tempo. Al 24°, l?ultimo acuto del primo tempo italiano: Florenzi si inserisce su un lancio lungo, “sombrero” a Martinez, ma la conclusione è centrale e De Gea respinge in angolo. Da qui in poi inizia il monologo spagnolo che porta al raddoppio. Cross dalla trequarti di Koke, Caldirola buca l?intervento e Thiago Alcantara ha tutto il tempo di mettere giù il pallone con il petto e di trafiggere Bardi. Al 37°, ecco il terzo gol. Tello si invola sulla fascia superando in velocità Donati, che lo travolge in area: pur avendo toccato prima il pallone, il rigore è netto. Dal dischetto Thiago Alcantara non sbaglia. E? 3-1, è notte fonda per l?Italia. Il possesso palla spagnolo è ubriacante e mai sterile, finalizzato alla ricerca di varchi nella difesa avversaria per gli inserimenti dei suoi esterni, Tello e Montoya su tutti. Regini e Donati non riescono a tenere contro la tecnica e la velocità degli esterni iberici. Il secondo tempo è pura accademia spagnola. L?Italia prova un accenno di reazione, ma Insigne non è in giornata e si perde in dribbling poco efficaci, mentre Borini risulta non pervenuto. Entrano Gabbiadini e Saponara al posto di Immobile e Florenzi, i migliori in campo fino a quel momento(perchè?). Al 64°,ecco la parola fine. Montoya si invola per l?ennesima volta sulla fascia destra, Regini lo atterra in area ed è rigore netto. Isco trasforma, spiazzando Bardi. La partita, in pratica, finisce qui. Il gol di Borini serve solo a rendere meno pesante il passivo. La Spagna è campione d?Europa Under 21. Così come campione Europeo e Mondiale. Il periodo d?oro del calcio spagnolo non sembra conoscere fine. L?Italia resta la migliore dei perdenti. Magra consolazione.
Antonino Francesco Lorenzo
