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Il respiro della terra

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Il respiro della terra

Fratus Tiziano

? 13,00

2009, 232 pp.

Manifattura Torino Poesia

Il piacere di stare distesi sull?erba, con a fianco una margherita e stare lì, senza pensieri, naturale nel naturale. Un?esperienza che col tempo da semplice e quotidiana, è diventata rara, per vari motivi. Per prima l?industrializzazione e i suoi agglomerati urbani: un parco in una grande città non sarà mai come un prato in campagna: prima o poi si incontrerà un muro, un limite. Poi i ritmi che ci obbligano, fin da piccoli, ad una vita vissuta in fretta, e non appieno, tirati come elastici fra impegni e divertissement, dove a malapena c?è tempo per dormire.

Il respiro della terra, edito da Manifattura Torino Poesia, di Tiziano Fratus è un libro di poesie che stupisce. Nell’opera si riscontra un diffuso amore per la Natura, ma non vago e manieristico, bensì sincero, perché legato ai luoghi e situazioni precisi. Si potrebbe affermare che in questo libro la Natura sia la terra in cui affondano le radici del poeta. Già dalle prime pagine si capisce quanto ciò che abbiamo davanti non sia comune, per via dei versi lunghi, della sintassi e del registro linguistico utilizzato.

La metrica di Fratus non è quella che ci si aspetterebbe da un libro di poesia, specie contemporanea: troviamo dei versi lunghi, che superano abbondantemente l?endecasillabo. La prima impressione che si riceve non appena si posa lo sguardo sulla “forma” di un componimento di Fratus è la somiglianza con quelli del poeta americano Walt Whitman (qui articolo de L’Elzeviro).

La sintassi invece è piuttosto particolare: troviamo virgole, ma non punti, né due punti, ne maiuscole. L?effetto che se ne riceve è quello di un unico fluire, come un torrente. Ma al tempo stesso la lettura non risulta difficile, come ci si potrebbe aspettare da un modo i utilizzare sintassi e punteggiatura a parte dalla norma standard.

Per quanto riguarda il registro linguistico si ha di fronte un italiano semplice, che si vuole ornare con arcaismi o termini tecnici. E? una lingua accessibile a tutti e date anche le tematiche si può capire il perché di questa scelta.

Trai temi quello più importante, il filo conduttore, è il rapporto tra l?Io lirico e la Natura. Questa non è idealizzata e non è nemmeno un semplice sfondo. Bensì irrompe con calma attraverso un accumulo di immagini in tutta la sua grandiosità.

Una tecnica che si può ritrovare in diverse poesie, specie quella “proemiale” d?inizio, è l?accumulazione. Il lettore viene traghettato da un?immagine all?altra, senza un ordine gerarchico. Inoltre l?autore è capace di ritagliare dal mondo che lo circonda della immagini non a caso, di cui coglie la potenza espressiva e le ripropone nella sua poesia. In questo modo troviamo meno riflessione, più figure che a volte sono più esplicite di un ragionamento perfettamente articolato, perché colpiscono subito:

le prime rose sono sbocciate

attendono le ragazze con i capelli raccolti

che a fine mese verranno in giardino e le taglieranno,

per indossarle sui lunghi vestiti da sera

prima di andare al ballo del paese: qualcuno

di queste, probabilmente, sarà bagnata col sangue“.

Un altro tema, benché sempre legato alla Natura, è la corruzione di questa, già chiaro in apertura del libro:

le acque dei fiumi sopravvissuti alla

vorace devastazione chimica della silenziosa

industria italiana.

Si ritrovano anche stoccate alla Società di ieri e a quella di oggi, che ne è poi figlia:

oggi scarseggia la dignità:

sarebbero da prendere a schiaffi certe facce

che ci provano ad essere rassicuranti, fiduciose,

il partito della famiglia, il partito del lavoro“.

Ma c’è talmente tanto nel libro di Fratus che una recensione cercando di raccontarlo tutto e in modo dettagliato finirebbe per diventare un saggio sull’autore.

Il respiro della terra è un libro di poesie, come già sostenuto sopra, non comune. Proprio per questo va consigliato ed approcciato. Di certo la poesia non è il genere per eccellenza di chi si voglia svagare, perché richiede un notevole impegno per essere compresa appieno. Ma quest?opera di Tiziano Fratus, non che la si voglia etichettare come “ricreativa”, può riuscire ad interessare anche chi la poesia non l?hai mai digerita: sia per la semplicità (si badi, non banalità) delle immagini e del lessico, sia per le tematiche, che vanno oltre l?ammirazione della Natura.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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