Una cinquantina dei nostri giovani sono andati a combattere in Siria per la “guerra santa” contro il regime di Assad. Un genovese è morto.
No comment.
Non bastano le italiane convertite all’islam , che per “amore” indossano il burqa, adesso spuntano pure i ribelli combattenti italiani che si battono nella mischia di una guerra civile che fa 100 morti al giorno per valori che non sono i nostri.
Ciò risulta incomprensibile a coloro i quali è rimasto sale nella zucca, ma tant’é… All’evidenza ci si deve rassegnare, ma ritenerli eroi è blasfemo.
Se si pensa che circa 70 anni fa i ragazzi della RSI morti in combattimento non venivano sepolti dentro i cimiteri perché avevano combattuto dalla parte sbagliata (secondo i partigiani pseudovincitori), ciò che succede ora fa correre un brivido lungo schiena.
Meglio non andare oltre, per non eruttare sangue nero invano.
Giuseppe Franchi, Noi automobilisti