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L’aumento di temperatura nei mari dell’Antardite di anche solo due gradi mette a repentaglio la principale fonte di nutrimento di questi animali.
L’Antartide, il grande continente posto al Polo Sud e composto da terra e ghiaccio si sta scaldando rapidamente, ed i suoi mari sono quelli che subiscono nella maniera più repentina l’aumento di temperatura riconducibile al riscaldamento globale.
Nei mari dell’Antartide la fauna ittica è composta in gran maggioranza da pesci che negli ultimi quaranta milioni di anni si sono abituati a vivere e svilupparsi in un ambiente compreso tra -1 e i 2 gradi. Quando la temperatura di codesti mari dovesse aumentare senza che il fenomeno venisse interrotto bruscamente, ciò comporterebbe l’estinzione dei su citati pesci.
Le conseguenze per la catena alimentare sarebbero disastrose: infatti la principale fonte di sostentamento di balene e pinguini sono proprio questi pesci e pesciolini. E, qui, a costo di scadere nella parossistica ovvietà, è da rilevare che se si estinguessero balene e pinguini è ben palese che la catena alimentare ne verrebbe così sconvolta da andare ad intaccare e il clima, e l’alimentazione animale ed umana del pianeta, in maniera massiccia.
Riguardo al riscaldamento globale in Antardite rimandiamo altresì a questo importante scritto dell’Università di Yale (Usa) [scritto in lingua inglese]: http://e360.yale.edu/feature/the_warming_of_antarctica_a_citadel_of_ice_begins_to_melt/2342/
