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Monti senza vergogna: “L’austerity rimane l’unica soluzione”

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L’ex Premier nominato e mai letto dai cittadini, che ora occupa in maniera illegittima uno scranno da senatore a vita, gira ancora per televisione a diffondere il verbo dell’austerity.

L’Italia ha patito molto più le riforme lacrime e sangue del governo Monti piuttosto che la crisi finanziaria del 2007-2008. Le riforme montiane non hanno portato alla riduzione del debito pubblico, non hanno portato ad una riduzione della disoccupazione, che anzi è arrivata fino al 12,7% (oltre il 40% quella giovanile) e non ha fatto ripartire la produzione industriale del nostro Paese, che dal quinto è scivolato all’ottavo posto nella classifica delle potenze industriali mondiali.

Nonostante questa fitta tela di insuccessi, colui che prenderà fino alla sua dipartita i soldi pubblici senza essere mai stato eletto, ancora si dice convinto dell’efficacia dell‘asuterity. Ieri sera, in una puntata di 8 e mezzo organizzata dalla Gruber, in cui non c’è stato spazio per l’opinione dell’euroscetticismo, Monti ha potuto sproloquiare liberamente sulla “pericolosità” di partiti come Lega Nord e Movimento 5 stelle, che se messi assieme, rappresenterebbero la prima forza del Paese, in quanto fautori di “populismo” e facile politica di comunicazione.

Monti ha addirittura sostenuto che “la storia economica ha dimostrato il fallimento delle teorie basate sulla difesa del prodotto nazionale e la lotta alla globalizzazione“, su quali episodi storici si basi la stravagante teoria montiana ancora non ci è dato sapere. Sappiamo solo che il liberismo, la politica economica di riferimento per Monti e per i paesi occidentali dalla fine degli anni ’70, ha portato alla decrescita dei salari e alla crescita costante della disoccupazione. Questo Mario Monti omette di dirlo.

In studio Andrea Scanzi ha recitato la parte del buon scolaro, bravissimo e telegenico nel suo continuo annuire, quasi timido quando si è trattato di appuntare qualche critica molto soft alle deliranti esternazioni di Monti. Il giornalista, che più volte abbiamo visto battagliero e spavaldo, ai limiti dell’arroganza, con l’onorevole Santanché, l’abbiamo visto ieri piccolo piccolo di fronte al senatore purtroppo a vita.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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