Quale Italia?

Condividi quest'articolo su -->

Un anno fa , dopo che Berlusconi aveva annunciato il suo ritorno in campo (5/12/12) e Monti s’era dimesso (8/12/12), spuntarono tante nuove Italie: l’Italia futura di Montezemolo, l’Italia libera di Stracquadanio , l’Italia concreta di Bruno Tabacci , l’Italia giusta di Bersani e quella del cavaliere, che preferì poi il nome di “Forza Italia” per ritornare all’entusiasmo ed alla passione che avevano acceso gli animi nel 1994 . Noi vorremmo un’Italia migliore, invece ci tocca vivere in un’Italia disperata,dove i politici continuano a prenderci in giro, sforzandosi di sfornare una nuova legge elettorale. Adesso la palla è passata alla Camera e tutto ricomincia daccapo, perché il Senato (in otto mesi!) ha concluso nulla.

Per quanto riguarda il finanziamento pubblico dei partiti, abolito col referendum del 1993, il consiglio dei ministri ha varato un D.L. che andrà a regime nel 2017, quindi c’è tutto il tempo per sostituire il rimborso con qualcosa di analogo, come peraltro si è già fatto. Cari signori, l’Italia che lavora e produce può avere un futuro se fa riferimento al suo cuore antico: ai valori come famiglia e lavoro e se riuscirà a scrollarsi di dosso il predominio assoluto della Ue.

Noi siamo italiani e basta, non abbiamo niente a che spartire con questa Europa che ci è ostile e chi massacra. Il passato non si cancella, certi marchi rimangono impressi nella pelle per sempre. Se amiamo la nostra terra e le nostre tradizioni dobbiamo riappropriarci della nostra identità, dei nostri diritti di popolo sovrano (soprattutto in economia). Si potrebbe cominciare abbattendo la globalizzazione selvaggia come ha fatto Obama (ostacolando l’importazione con prezzi altissimi) affinché il “made in Italy” ritorni a primeggiare sul mercato con i suoi prodotti alimentari, l’abbigliamento ed in tutti i quei settori che non temono confronto.

L’Italia è ora un grande paese allo sbando, ma deve aspirare a diventare una grande nazione veramente libera, forte e gagliarda. Questo è ciò che auspichiamo, un augurio che entri in tutte le case nel giorno di Natale.

Giuseppe Franchi, Noi automobilisti
Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …