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Fassino: un malore che dura dal 2011

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Il nostro caro e amato sindaco Piero Fassino, cui abbiamo dedicato numerose pagine del nostro giornale, ha avuto un malore.

L’influenza, lo stress per l’attentato a Tunisi e il viaggio in terra fiorentina per le giornate dell’Expo hanno sovraccaricato un fisico già di per sé molto debole, causandone il ricovero in ospedale. Ora il sindaco sta bene, è pronto per tornare sul campo, a riprendere le redini della propria città.

Il lassismo di Fassino negli anni

A dirla tutta però che Fassino stia in ospedale a Firenze o in Comune a Torino cambia proprio poco. I cittadini torinesi infatti, in questi quattro anni di amministrazione, non si sono pressoché accorti della presenza, già fisicamente non di peso, del sindaco torinese doc. Durante la sua amministrazione il sindaco Fassino non è infatti riuscito a risolvere i problemi impellenti della sua città: il debito pubblico è rimasto il più alto d’Italia, il livello d’inquinamento (emissioni di Pm/al metro cubo) è il più alto della penisola e tra i più alti d’Europa e il sistema dei trasporti è da terzo mondo.

L’attività per nulla frenetica del nostro sindaco la si può ammirare direttamente sulla sua pagina web dove campeggiano con orgoglio e maestosità post e notizie risalenti al 2011. L’agenda del sindaco presente sul sito è ferma all’agosto 2011, come se l’attività del sindaco si fosse esaurita con l’impegno per la sua campagna elettorale.

Il malcontento dei cittadini torinesi

La pagina Facebook è se vogliamo ancora più avvilente: l’ultimo post risale al febbraio 2013 e i commenti dei cittadini sono per lo più valanghe d’insulti. “Grazie…ora via santa Teresa e via Giolitti paiono due strade di Nuova Dehli in orario di punta“, “Dovrebbero appenderti a testa in giù in Piazza Castello p**co“, “Togliamogli i suoi averi, tutto ciò che ha è fatto con i nostri sacrifici“, sono solo alcuni degli improperi rivolti al primo cittadino. Per rispetto evitiamo di riportarne di ulteriori, anche peggiori.

A differenza di Schettino Fassino non ha abbandonato la nave, semmai non vi è mai salito, ha preferito osservare da lontano l’annegamento della Concordia Torino nel suo mare di debiti e guai.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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