Elzeviro Informazione indipendente
Uno sguardo sui problemi di Genova.
GENOVA – Ancora una volta dobbiamo segnalare come la giunta socialcomunista genovese abbia ingannato i cittadini residenti a Cornigliano, promettendo la non costruzione di un tempio islamico.
Invece, per ammissione del primo cittadino, con il supporto amministrativo del Comune sono iniziati i lavori in via Coronata per l’edificazione di una scuola coranica con annesso luogo di preghiera. Ma il Sindaco filo-islamico, non contento, vuole individuare un sito migliore per la costruzione di una Moschea.
Marco Doria è forse uno dei peggiori sindaci che Genova abbia avuto dal dopoguerra ad oggi, insensibile ai problemi dei genovesi, completamente dedito a soddisfare le arroganti pretese della comunità islamica ed a cercare case popolari da assegnare ai Rom. Non possiamo non essere concordi con le dichiarazioni di Luca Bizzarri e Paolo Kessissoglu, Genova non può essere amministrata da incompetenti e irresponsabili, per cui è inaccettabile la dichiarazione del primo cittadino, che giustifica lo schifo del mercatino ABUSIVO e ILLEGALE in piazza Reibetta.
Il Sindaco Marco Doria, sottoscrivendo l’appello lanciato dal quotidiano “La Repubblica” per la cancellazione della legge Bossi-Fini e del reato di clandestinità, dimostra ancora una volta di essere anti-italiano e succube di una strategia politica che porta la nostra nazione allo sfascio più totale, in campo sociale ed economico ed etnico.
Un sindaco che pensa alle minoranze più che alla cittadinanza, ribadiamo, incapace di prendere posizione per sgomberare la vergogna del SUQ di Piazza Raibetta, la vergogna di campi nomadi dove le condizioni igienico-sanitarie sono ridotte al lumicino, che inganna i propri concittadini nascondendo in realtà la costruzione della scuola coranica a Cornigliano, con l’affannosa ricerca di un nuovo sito per la edificazione di una Moschea, non può essere degno di tale nome e di tale carica. Un sindaco che non segue le leggi del proprio stato, dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, ed andare a fare il capo cellula di una sezione del SEL, partito cui viene sempre più spesso affiancato, pur non essendone tesserato.
L’abolizione della legge Bossi-Fini e del reato di clandestinità lanciata da Repubblica, con la complicità di SEL, PD e M5S non è un dovere morale né politico, non è un imperativo di umanità e di giustizia. E’ anzi devastante il buonismo e la volontà di far credere ai migranti che qui avranno sanità gratuita (si fa per dire, qualcuno paga) e una casa e lavoro assicurati. Non è questo un crimine orrendo? La traversata rischiosa per la vita e il soggiorno impossibile in Italia sono sospinti da quest’alito di infame diplomazia dell’accoglienza, che altro non è se non diplomazia di morte.
Dobbiamo infine essere solidali con il Comitato della Foce che ha consegnato a IL GIORNALE più di mille firme di cittadini contrari alla costruzione dello stadio vicino alla Fiera del Mare di Genova.
E’ pura follia, costruire uno stadio di calcio in una zona della città dove l’attuale assetto viabilistico è già ora insufficiente e congestionato, durante quei pochi eventi, Salone Nautico e Luna Park, che la città offre. Figuriamoci a raccogliere quasi trenta mila persone!
Inoltre ricordiamo i problemi di mobilità, la scarsa presenza di parcheggi e i sempre più numerosi intasamenti, allorché si hanno durante le occasioni festive. Non è possibile riproporre il disagio di Marassi alla Foce, per cui auspichiamo che la Civica (?) Amministrazione, di fronte alle perplessità e alle paure della gente, apra un dibattito pubblico di confronto sereno e leale.
Se ciò non dovesse portare a una soluzione positiva, siamo pronti a raccogliere le firme di tutti i cittadini genovesi per un referendum, in modo tale che siano i genovesi a scegliere e non il Comune di Genova. Per il momento ci affidiamo al buon senso, per cui ci auguriamo che lo stadio alla Foce non venga edificato, senza se e senza ma.
